MUGELLO – Nei giorni scorsi il presidente della CAF – Cooperativa Agricola di Firenzuola Roberto Nocentini ha invitato tutti i dipendenti, a cominciare dagli addetti alla vendita dei cinque negozi Caf (Vicchio, Firenzuola, Borgo San Lorenzo, Lastra a Signa e Sesto Fiorentino), nella propria fattoria a Dicomano, dove si allevano circa 800 bovini di razza limousine. Hanno pranzato insieme, ovviamente con una grande grigliata e con i loro prodotti, hanno visitato le stalle e poi si sono messi intorno a un tavolo per un incontro.

“Ho voluto coinvolgere i nostri addetti alla vendita della carne, e tutti gli altri dipendenti Caf , in tutto 35,– spiega il presidente Nocentini – per far conoscere da vicino tutti i diversi aspetti di un allevamento, per far toccare con mano cos’è e come funziona un’azienda zootecnica, dall’accoppiamento tra toro e vacca, alla genetica mirata a una sempre migliore produzione di qualità, dallo svezzamento del vitello a tutta la fase dell’ingrasso, fino a giungere al banco della carne”.

Nocentini continua: “E’ bene che i nostri addetti conoscano nel dettaglio tutto questo e lo comprendano, anche per raccontarlo ai cittadini che vengono nei nostri negozi. Perché la carne non è tutta uguale, ci sono tanti dettagli, tante razze, tanti tipi di allevamento, il sesso maschio femmina, tanti tipi di frollature, c’è la cultura dei nostri macellai che sanno quanto quel taglio deve frollare e e quando è pronto – un po’ come il vino -, per fare in modo che sia gustoso e tenero. Per questo abbiamo voluto proporre a tutti questa giornata per farli entrare nella vita di un allevamento e far capire cosa facciamo. La tracciabilità delle carni, con tutti i vari passaggi e il lavoro che c’è dietro, e l’alimentazione, i vari tipi di foraggio, i diversi tipi di fieno, le farine.”

E tra i lavoratori c’è stato grande interesse. “Loro – dice Nocentini – sono i portavoce delle nostre aziende zootecniche. Si dice vendita diretta, ma non siamo noi allevatori a vendere, sono loro, e più conoscono il sistema, più sanno raccontare un prodotto che è molto diverso da quello che si trova dappertutto, e meglio è. Le nostre carni sono un prodotto che nasce in zona, che si fa alla vecchia maniera, c’è una cultura, c’è l’amore, che guarda al benessere degli animali. Perché alla fine questo conta: i nostri allevatori hanno passione, l’animale viene prima di tutto, prima si governano gli animali e poi si va a tavola noi. Comunicare ai consumatori quello che c’è dietro a quel pezzo di carne, raccontare la nostra storia, credo sia un valore aggiunto e una testimonianza importante che ci distingue.”

Nocentini approfondisce il concetto: “La distintività è fondamentale per un prodotto di eccellenza. E purtroppo nella carne, come in tanti altri prodotti, i mercati hanno cercato di appiattir tutto, per una finalità sbagliata, quella del mero profitto. Solitamente la Grande Distribuzione vende la carne “basta sia carne”, da dove arriva è uguale. E purtroppo anche molti macellai hanno fatto male al settore, mettendo al primo posto il profitto e prendendo la carne dove spendevano meno. Poi si sono resi conto che è stato un boomerang, perché il consumatore la carne non la mangiava più , o andava nei supermercati perché tanto era uguale a quella che vendevano i macellai. Risultato, tante macellerie hanno chiuso, e noi allevatori non abbiamo interlocutori per vendere la carne. Perché noi la carne vorremmo e dovremmo venderla prima di tutto attraverso i macellai veri. E’ per questo che CAF si è inventata i centri vendita, le nostre vendite dirette, ma io vorrei vi fossero anche altri negozi di macelleria, e ne abbiamo qualcuno, che ci crede e sceglie le nostre carni, ma non tanti. Perché il nostro è un prodotto diverso, un prodotto che costa di più, un prodotto che va anche raccontato nel suo valore. Di carne ce ne sarà sempre meno nel mondo, avremo bisogno di carne, e soprattutto di carne buona, noi per fortuna ce l’abbiamo, e dobbiamo fare in modo di mantenere in vita il settore e di farlo crescere”.

E’ il ruolo che CAF si è assunta, come cooperativa degli allevatori dell’area. “Oggi – dice il suo presidente – abbiamo un Centro Carni zonale, cinque macellerie, una ventina di macellai, e stiamo cercando di aprire altri punti vendita, lavorando anche a un progetto di e-commerce, che presto dovrebbe partire.”

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 21 Aprile 2024

 

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