MUGELLO – “Ormai il benessere animale è imprescindibile per noi allevatori. Chi fa questo mestiere lo fa con passione. E prima di andare a pranzo o a cena sentiamo l’esigenza di controllare se gli animali in stalla stiano bene, perché altrimenti non siamo tranquilli, non stiamo bene noi, se gli animali non sono in buone condizioni. Qui c’è la passione con la P maiuscola”: lo dice Roberto Nocentini, titolare dell’azienda agricola Lippi e Nocentini, centinaia di capi di razza limousine, nonché presidente nazionale dell’Associazione Italiana Allevatori, quando si gli chiede di parlare del “benessere animale”. Poi aggiunge: “C’è poi naturalmente un’altra considerazione importante: oggi è chiaro a tutti che se se l’animale sta bene e vive bene, rende di più per cui diventa anche un fatto economico. Così oggi il benessere anile è la parola d’ordine a livello europeo, nel settore zootecnico: l’animale deve essere trattato bene e stare nei luoghi giusti. Per allevare in modo corretto occorre la genetica, occorre l’ambiente, la sanità e una giusta alimentazione.”
Nocentini si sofferma sull’aspetto strutturale. “Indubbiamente le strutture sono parte fondamentale. Perché se l’animale mangia bene, ma vive in una stalla inadeguata, e se lo lasci nel fango, poi non dà i risultati attesi. Per questo anche nella nostra azienda abbiamo investito molto nelle strutture, negli abbeveratoi e nelle modalità di alimentazione”.
Un investimento che alla fine diventa anche remunerativo: “La certificazione del benessere animale – sottolinea Nocentini- sta diventando un punto fondamentale dell’etichetta del prodotto finito. Specialmente il consumatore giovane legge le etichette, e quando trova il bollino del benessere animale su un prodotto lo acquista volentieri, lo preferisce”.
Per questo il progetto del PIF “Buonacarne” ha puntato sul benessere animale: “E’ stata una scelta lungimirante – dice il presidente dell’AIA-, e il titolo dice tutto. L’animale deve stare bene e se sta bene produce buona carne”.


In Toscana la situazione è buona, ma occorre ancora impegnarsi su questo fronte: “L’intenzione degli allevatori – ribadisce Nocentini- è chiara: impegnarsi per il benessere animale, ma per far questo occorrono altri investimenti sulle strutture, e per questo i necessari sostegni. In particolare è urgente aumentare gli spazi per gli animali, che oggi sono limitati, perché i capi aumentano e le stalle sono rimaste le stesse. Per facilitare nuove costruzioni occorre anche migliorare molto per quanto riguarda la burocrazia, che ad ogni livello frena e crea difficoltà agli allevatori. La politica questo lo deve capire: oggi gli allevamenti sono un bene sociale, produciamo generi di prima necessità, e siamo anche un importante fattore nella difesa dell’ambiente e nella tutela del paesaggio. Per questo ci vuole un forte impegno, senza perdere altro tempo, a snellire le procedure, a diminuire i temi, in modo da aiutare i giovani imprenditori a produrre senza inutili ostacoli.”

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 12 Agosto 2021

2 commenti

Trackbacks & Pingbacks

  1. […] L’apertura a Sesto Fiorentino rientra nel Piano Integrato di Filiera “Buonacarne”: all’interno del PIF erano previsti infatti anche interventi sulla commercializzazione delle “buone carni” mugellane. Per dare i necessari sbocchi ai prodotti che provengono dalle stalle dove si pratica il benessere animale. […]

  2. […] MUGELLO – Il tema del “benessere animale”, ovvero buone condizioni di vita e di allevamento per gli animali in Mugello non solo è molto sentito, ma nelle stalle mugellane, anche parecchio applicato. Ne parla l’allevatore dicomanese Roberto Nocentini, presidente nazionale dell’AIA – Associazione Italiana Allevatori. Qui l’articolo completo. […]

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *