In Mugello la coltivazione della vite era diffusa fin dai tempi degli Etruschi ed anche nel Rinascimento i vini mugellani erano particolarmente apprezzati. Da qualche decennio anche il vino prodotto in Mugello è andato ad affiancarsi ad altri prodotti di questo territorio considerati vere e proprie “eccellenze”, come i marroni, il latte, i formaggi e il pane.

Di recente, grazie anche allo sviluppo delle tecniche agronomiche ed enologiche, ai vitigni tradizionali come Sangiovese, Malvasia e Trebbiano, si sono aggiunti il Merlot, il Rebo e il Pinot nero (tra i rossi), e lo Chardonnay, il Sauvignon, il Riesling, il Traminer, il Muller Thurgau e il Petit Manseng (tra i bianchi).

Fra questi vitigni “nobili” c’è un tipo di vite che un tempo tutti i contadini del Mugello coltivavano. Non c’era casa colonica che non avesse almeno una pianta di vite di uva fragola sul pergolato.

L’uva fragola è una varietà della Vitis Lambrusca, chiamata anche Uva Isabella. Arrivò da noi nei primi anni del 1800, dalle regioni del Nord America, dove, in Carolina, venne diffusa da Prince e Isabella Gibbs, dalla quale prese poi il nome. E’ resistente a molti agenti patogeni, trai quali l’oidio, la peronospora e, in parte , anche la fillossera, e ciò ne favorì la diffusione. Infatti, proprio quando queste malattie decimarono i vitigni di tutta Europa, le uve americane furono le sole a salvarsi.

Dall’uva fragola si otteneva il vino fragolino molto famoso e apprezzato, tanto che nel 1931 per garantire la salvaguardia delle viti autoctone ne fu vietata la vendita su tutto il territorio nazionale. Solo successivamente sempre la legge permise la coltivazione delle piante di uva fragola, ma solo nelle tipologie di acini buoni da mangiare a tavola.

Questa uva, così dolce e ricca di profumi inimitabili e simili ai frutti di bosco, è ideale per essere mangiata fresca ma è anche ottima per la preparazione di liquori, succhi, confetture,gelatine e per la realizzazione di dolci. Qualche tempo fa, una signora di Barberino mi raccontava di un dolce che in casa sua veniva preparato con l’uva Isabella. Si tratta di una ciambella che sua mamma faceva nel periodo della vendemmia, quando l’uva Isabella era ben matura, e che veniva portato a cuocere in uno dei forni del paese. Ecco a voi la ricetta.


RICETTA

Ingredienti:

  •  Zucchero semolato gr.250
  •  Uova n.3
  •  Sale un pizzico
  •  Latte fresco 9 cucchiai
  •  Olio E.V.O. 4 cucchiai
  •  Farina 00 gr.300
    Lievito chimico per dolci una bustina
  •  Uva Fragola Kg.1

Procedimento:
In una terrina sbattete con la frusta elettrica le uova con lo zucchero e un pizzico di sale per 15 minuti, fino ad ottenere un composto soffice e spumoso.

Setacciate la farina con il lievito per dolci e unitela gradualmente, alternandola con il latte e l’olio. Sgranate, lavate e asciugate l’uva ed inseritela nel composto. Imburrate e infarinate una forma da ciambella del diametro di cm. 30. Versate il composto e cuocete nel forno preriscaldato a 180° per 60 minuti.

Note: Se i semi presenti nell’uva fragola danno fastidio, potete sostituirla con uva senza semi. In tal caso è bene aggiungere al composto della scorza di limone grattugiata per aromatizzare.


 

Patrizia Carpini vive a Barberino di Mugello e si occupa da anni di cucina. Dopo essersi formata con i più grandi cuochi e pasticceri di Italia da qualche anno organizza anche corsi di cucina nel Mugello.

 

 

Patrizia Carpini Cooking Experience
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 24 settembre 2022

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