VICCHIO – Vicchio è stata la patria natale di due pittori che hanno fatto grande l’arte figurativa: Giotto e il Beato Angelico. E’ da questa caratteristica che deve partire ogni itinerario nel paese mugellano. E infatti la storia di questi due personaggi si respira in paese, dove moltissimi sono i richiami ai due grandi artisti. 

La casa natale di Giotto. Foto Andrea Lapi.

La casa natale di Giotto (scheda qui), ad esempio, si trova sul colle di Vespignano, immersa nella campagna a pochi chilometri dal centro del paese, ed è stata trasformata in un museo piccolo e gradevole, gestito da una locale associazione di artisti e di pittori che lo tiene vivo con numerose mostre ed iniziative.

La campagna mugellana vista dal giardino dalla Casa Natale di Giotto

A due passi da qui, altro luogo storico legato alla memoria di Giotto: il ponte di Cimabue (scheda qui), dove si narra che avvenne l’incontro tra l’artista, e Giotto, ancora fanciullo, intento a disegnare una pecora su una lastra di pietra. Il maestro fiorentino Cimabue vedendo i prodigi e la maestria di questo giovane pastorello, lo invitò alla sua bottega.

Il ponte di Cimabue

Giotto è ricordato anche nella piazza centrale del paese, a lui intitolata. Qui si trova infatti la grande statua in bronzo (articolo qui) che lo raffigura, la cui storia voluta è a sua volta molto interessante. Le cronache raccontano infatti che nel 1891 Giosuè Carducci, spesso ospite della famiglia nobile dei Giarrè Billi nella frazione di Pilarciano, ebbe questa idea e divenne il presidente del comitato che portò alla sua realizzazione dopo 10 anni, nel 1901 a cura dello scultore Italo Vagnetti. Una curiosità: alla statua del grande maestro, alta m. 3,20, Vagnetti volle dare un atteggiamento che riunisse le sue qualità di pittore e di architetto. Piegò la testa verso destra poichè guardasse là dove si entrava nella piazza centrale di Vicchio, venendo da Firenze, dalla parte di Borgo San Lorenzo (lattuale Andrellina). Ora purtroppo, a causa delle variazioni dell´assetto urbanistico, a chi arriva a Vicchio, la statua volge le spalle. Grazie ai suoi numerosi trascorsi storici il paese di Vicchio è stato spesso oggetto dell’attenzione dei media, come è accaduto di recente con la trasmissione Rai “Il provinciale”, che proprio in piazza Giotto ha incontrato la Marchin’ Band dei Funk Off, altra eccellenza vicchiese. 

La troupe Rai in piazza Giotto, sotto la statua del celebre artista, con i membri della Funk Off.

Ma un altro nome illustre è legato a Vicchio: tra il 1559 e il 1571, vi soggiornò saltuariamente Benvenuto Cellini (scheda qui). Nella casa che fu dell’orafo e scultore, c’è oggi una scuola di oreficeria, in cui si tengono anche mostre.

Oltre al museo della Casa di Giotto nel capoluogo si trova anche il museo di Arte Sacra Beato Angelico (scheda qui), posto nello stesso edificio della biblioteca comunale, che raccoglie numerose testimonianze che arrivano dalle chiese del circondario.

Dal centro del paese con una breve passeggiata a piedi si può raggiungere il Lago di Montelleri (scheda qui), un luogo suggestivo, circondato da un bel parco dove riposarsi al fresco. E´ un´area attrezzata, dotata di uno spazio giochi per bambini dove fermarsi a fare merenda, aperto fino a tarda sera nel periodo estivo. Da qui si diramano sentieri per mountain bike e trekking più o meno impegnativi. 

E nel caso di una gita a Vicchio non può mancare una tappa enogastronomica, resa ancora più prelibata grazie al progetto Vetrina Toscana per la valorizzazione dei prodotti locali. La Casa del Prosciutto (qui), in località Ponte a Vicchio, si trova proprio sopra lo storico ponte sulla Sieve che risale al 1295, e qui è possibile gustare affettati, panini, i famosi tortelli mugellani e molto altro. Da non perdere assolutamente, che sia per una cena o per una delle sue ormai famose merende che richiamano persone da tutto il Mugello e oltre.

Durante il periodo immediatamente successivo alla Seconda Guerra Mondiale, la casa divenne una trattoria chiamata “Trattoria dei pescatori”; questo nome nasce dal fatto che i pescatori della zona si riunivano nel cortile retrostante alla casa per mangiare. I proprietari, essendo sempre stati allevatori di suini, cominciarono a produrre insaccati e a venderli nella gastronomia. Nel 1987 Franco e Maria Grazia presero in gestione l’alimentari e, solo dopo un anno, grazie all’aiuto di Nonno Gino (il Cuoco), di Zio Maurizio (il Pasticciere) e di Nonno Vasco, iniziarono a servire i primi piatti di pasta fresca. La Casa del Prosciutto deve la sua identità ad un fortissimo affiatamento familiare e alla conservazione delle più antiche tradizioni culinarie del Mugello.

Lo chef mugellano Cristian Borchi aspetta invece i suoi clienti alla locanda Antica Porta di Levante (qui), altro locale di Vicchio che aderisce a Vetrina Toscana. Posta a pochi passi dalla centralissima piazza Giotto, dall’apertura nel 2001 offre menù con chiare radici nelle tradizioni e nei prodotti locali.

Una cucina che segue la stagionalità dei prodotti e dei produttori locali. Con un menù che varia una volta al mese e piatti di produzione interna, compresa la pasta fresca e i dolci e una ricerca continua di produzioni di eccellenza con un occhio di riguardo a quelle più vicine a noi come le carni, i prodotti avicoli, i formaggi, l’olio, le verdure, i salumi, le erbe spontanee e di recente il pesce di acqua dolce dei laghi di zona.

Insomma, vale sicuramente la pena di fare una gustosa visita a Vicchio.

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 2 Settembre 2023

 

 

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