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BORGO SAN LORENZO – Questa non è la storia romantica di una grande amicizia ma, più semplicemente, di due persone unite dal destino. Se vogliamo essere ancora più precisi tutto è cominciato con un locale, un fondo, di cui sia Marco che David si erano innamorati, soltanto che uno non aveva la possibilità di comprarlo, almeno non da solo, l’altro era arrivato a tanto così da acquistarlo quando il socio l’ha abbandonato all’ultimo momento. David si ritrova così con un acconto versato ma è solo, senza socio. E qui entra in scena Marco, grazie al consiglio del commercialista del primo.

I due si incontrano, e tutto il resto è storia. Storia si fa per dire visto che tutto questo è accaduto a luglio 2015, e che il Du-ca ha aperto da pochi mesi. Da lì è iniziato un rinnovamento vero e proprio: cambiano i colori del locale, l’arredamento e il menù. “All’inizio avevo deciso di chiamarlo ‘trattoria del Borgo’ per rimanere in tema, ma consultandoci con l’arredatrice abbiamo deciso di scegliere un nome curioso, in linea con il nuovo look del locale”. Da qui Du-ca, visto che in due hanno un capello per testa, “du’ capelli”.

Non hanno grandi pretese, si basano su dei semplici principi: in primis la cortesia, sia nell’accoglienza che nel servizio, quindi l’utilizzo di prodotti di ottima qualità “senza esagerare però roba buona, cucinata ‘a modo’, così come dovrebbero fare tutti – racconta Marco – e non siamo gli unici”.

duca-1-borgoMarco si definisce nato in una teglia da lasagna, figlio di un fornello, e si vede che la sua passione è forte. “Un po’ di fantasia, la cortesia. La pizza poi viene fatta da David, mentre tortelli e gnudi li faccio io. Tutte cose che vengono apprezzate dai nostri clienti”. Non solo dai clienti, ma anche dai Dear Jack, che hanno apprezzato la cucina del Du-ca: “in particolare uno dei ragazzi va letteralmente matto per la tagliata al tartufo, addirittura una sera ne ha mangiate due porzioni – racconta – ormai quando entrano non gli porto neanche il menù tanto so che vuole quella e nient’altro”.

Ci tengono però a ribadire il fatto che “siamo una via di mezzo fra il pub e il ristorante. Da noi si mangia, ma le persone si fermano a chiacchierare a lungo, sintomo che si trovano a loro agio. Per questo abbiamo deciso di venirgli incontro con menù per il pranzo per chi vuol mangiar bene, veloce e a prezzi contenuti, serate karaoke, e sopratutto niente tv, perché quando sei fuori con la ragazza dovresti guardare solo lei”.

 

Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 25  febbraio 2016

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