Francesco Viliani

Antonio Viliani

BORGO SAN LORENZO – Il Forno Viliani è sicuramente un forno storico: nasce infatti nel 1857 in via Mazzini a Borgo San Lorenzo. E prima ancora, pare dalla seconda metà del ‘600 il capostipite della famiglia, che si chiamava Antonio, lasciò  – secondo le ricerche effettuate da Aldo Giovannini – la località Viliani, tra Bivigliano e Pratolino, per lavorare in un mulino sul torrente Bosso, un’antica struttura di proprietà del Monastero di Santa Caterina, nella zona della Soterna.

E la dimestichezza con le farine è rimasta fino ad oggi. Nell’attuale punto vendita di corso Matteotti, Antonio Viliani, l’attuale titolare, ripercorre la storia dell’azienda. Un’azienda che ha ancora come pilastro suo padre Francesco, che compie oggi, 28 marzo, 88 anni, e che da 79 anni – iniziò a lavorare accanto a suo padre all’età di 9 anni, nel 1944 – impasta e inforna, giorno dopo giorno. 

“Prima il forno lo avevamo in via Mazzini – ricorda Antonio -: all’inizio erano tre famiglie del ramo Viliani, poi rimasero i due fratelli Rolando e Francesco, e infine mio padre acquistò questo fondo in corso Matteotti, e dagli anni ’70 siamo qua. Dal primo forno in Malacoda, però, abbiamo recuperato la pietra dove c’era scritto l’anno di inizio d’attività dei Viliani a Borgo”. 1857.

Ancora oggi babbo e mamma di Antonio danno una mano in negozio e in particolare Francesco non può rinunciare al luogo dove ha trascorso gran parte della propria vita.

Certamente fare il fornaio non è più come una volta, anche se il sacrificio, a cominciare dagli orari di lavoro, visto che si deve cominciare alle 3 del mattino per sfornare il pane al mattino, è ancora quello di una volta.

“Noi – dice Antonio Viliani – facciamo soprattutto produzioni classiche e tradizionali: pane casalingo con la ricetta tradizionale, panini, schiacciate… Poi negli ultimi anni sono emerse anche richieste più particolari, come i pani alla curcuma o quello di castagne. E quindi abbiniamo la tradizione a qualcosa di nuovo. Quello che è cambiato in negativo è un trend di consumo del pane sempre in dimunizione. Tra diete e altro, il consumo è calato drasticamente. E per far quadrare i bilanci c’è la necessità di inventarsi sempre qualcosa di nuovo da proporre ai clienti”.

 

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