MUGELLO – Presenze prestigiose, per il Mugello dell’agroalimentare, a Torino, dove è in corso di svolgimento “Terra Madre”, il salone del Gusto promosso da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte.

Se ieri è stata protagonista Chiara Ciccotelli, fiduciaria della Condotta Slow Food Mugello, che ha tenuto un incontro sul tema “Per le vie del Mugello – un percorso tra agricoltura, cultura e rigenerazione di comunità”, raccontando l’esperienza di un antico mulino riattivato grazie all’impegno di alcuni volontari, e di terreni dell’Appennino destinati all’abbandono, che hanno trovato un giovane contadino che decide di tornare in quei luoghi per coltivare patate e fagioli.

Lunedì 26, alle 11.30, Alessio Serra direttore della CAF, Christian Borchi, del ristorante “Antica Porta di Levante” di Vicchio e Cuoco dell’Alleanza Slow Food, insieme a Marco del Pistoia, di Slow Food Toscana saranno i protagonisti di un incontro al Salone del Gusto torinese, nello stand di Slow Food Toscana e Toscana Promozione Turistica, in collaborazione con Vetrina Toscana.

“La rigenerazione -spiegano i promotori- passa anche dall’incontro: la comunità Slow Food de La Buona Mensa in cucina insieme ai cuochi dell’Alleanza Slow Food , a Terra Madre salone del Gusto 2022, racconta, attraverso i propri menù, un progetto di territorio”.

E del Mugello il programma di “Terra Madre” dice: “Terra di artisti, disegnata con cura e coltivata con amore, è terra desiderata il Mugello, e non potrebbe essere altrimenti. Circondata da querci e castagni e difesa dall’Appennino ha in tutto la morbidezza tipica del paesaggio toscano; ne ha l’atmosfera, ne ha i colori. Così l’inizio della descrizione sul sito Visit Tuscany. E non può essere diversamente.

In questo contesto nasce nel 1972 la CAF (cooperativa agricola di Firenzuola) che attualmente conta 130 aziende agricole associate soprattutto di piccole dimensioni. L’ingresso all’interno della Cooperativa ha rappresentato per molte di queste piccole realtà la possibilità di portare avanti e gestire con soddisfazione la propria attività produttiva, spesso tramandata di padre in figlio, in tempi molto difficili per gli allevatori e i produttori di carni bovine. Il periodo “mucca pazza” ha segnato profondamente la produzione della carne bovina e molti dei soci CAF non sarebbero sopravvissuti sul mercato se non avessero aderito alla Cooperativa. E con loro sarebbero spariti anche quei paesaggi, quelle tradizioni e quei prodotti che caratterizzano ancora oggi questo territorio che ha dato i natali a toscani illustri come Giotto e il Beato Angelico. “

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 25 Settembre 2022

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