VERONA – Al “Vinitaly” di Verona, la più prestigiosa vetrina italiana del vino, quest’anno c’è anche il Mugello. Tra gli stand della Toscana c’è infatti quello della Tenuta Cafaggiolo.
Che ha scelto il “Vinitaly” per lanciare la propria linea, completamente rinnovata, di prodotti.
Non è un vino nuovo, perché l’azienda vitivinicola acquistata dal proprietario di Cafaggiolo, Alfredo Lowenstein è l’azienda Fortuni, che col suo pinot nero da tempo ha ottenuto apprezzamento e riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. E’ cambiata però la denominazione, dell’azienda, che ora porta il nome di Cafaggiolo – Terre dei Medici.
E i vini prodotti dai vigneti, quattordici ettari intorno alla villa medicea mugellana, si sono voluti legare strettamente alla storia della grande famiglia fiorentina. Cinque vini diversi, cinque etichette medicee.
Ai tre diversi tipi di pinot nero, due prodotti in vigne diverse, il terzo, top della gamma, frutto di un blend tra i due diversi raccolti -, sono stati dati i nomi di “Averardo”, “Pater Patriae” e “Fortuni”. Il rosato di pinot del Mugello porta il nome de “La Nencia”, la popolana barberinese cantata da Lorenzo il Magnifico, e infine l’unico bianco in produzione, uno chardonnay Lowenstein lo ha chiamato “Elettrice”, in ricordo dell’Elettrice Palatina. In produzione prossima, con pinot e chardonnay, è anche un “bollicine” made in Mugello.
I cinque vini di Tenuta Cafaggiolo sono così protagonisti al Vinitaly. E a Verona è arrivata anche la vicepresidente della Regione Toscana e assessore all’agricoltura Stefania Saccardi, salutata allo stand di Cafaggiolo da Lowenstein. “Siamo molto contenti – ha detto Alfredo Lowenstein – di portare al Vinitaly la storia dei vini di Cafaggiolo e delle Terre dei Medici presentando le nuove etichette che celebrano le principali figure dei Medici”.
Adesso si vuole sfruttare la vetrina del Vinitaly per estendere i mercati: attualmente la produzione, di circa 40 mila bottiglie, è venduta soprattutto in Italia, ma anche negli Stati Uniti, Giappone e Europa del Nord.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 16 Marzo 2024
Nel pinot nero del Mugello bisogna crederci , ma sicuramente è destinato al successo perché il Mugello è un territorio specifico da vitigni a bacca bianca , una opportunità che ancora sfugge alla conoscenza degli addetti è la grande versatilità che si avrebbe a produrre il VIN SANTO MUGELLANO che verrebbe leggermente più secco di quello del Chianti ma sicuramente migliore .
Un altra particolarità del territorio Mugellano sarebbe quella della produzione di aceto naturale che batterebbe 5 a 1 l’aceto balsamico di Modena .