MUGELLO – Nelle ultime settimane il Mugello delle eccellenze enogastronomiche ha avuto varie occasioni per mettere in mostra il meglio di sè. Dagli appuntamenti collegati alla MotoGp, alla visita della nazionale italiana di rugby nell’ambito del progetto La squadra della buona carne, fino al festival Appenninia, dedicato alla produzione di vino in Appennino.

Carmelo Ezpeleta, amministratore delegato della società Dorna, degusta il gelato di Alessio Calamini.

E sono state tante le belle sorprese, spesso sconosciute anche agli stessi mugellani. L’evento più glamour, certamente, è stato quello legato alla motogp (articolo qui). I commenti dello staff internazionale della MotoGp, in quel caso sono stati entusiasti. A cominciare dal patron della Dorna, la società che organizza il Motomondiale, lo spagnolo Carmelo Ezpeleta: “Fantastico. Altre volte ho mangiato piatti della cucina toscana. Ma qui in Mugello è veramente fantastico. A cominciare dalla bistecca alla fiorentina, ben cucinata e la qualità era molto buona. Vale veramente la pena”. Poi Dimitri Diatziki, presentatore del motomodiale per la tv greca: “Il cibo ed il vino sono buonissimi, ho fatto alcuni test comparativi tra vari vini ed li ho amati tantissimo”. Altri, come Guido Meda, voce storica delle telecronache del Motogp, hanno messo in luce il binomio d’eccellenza tra pane toscano (non salato) e gli affettati. O, come il team manager Ktm Francesco Guidotti, hanno sottolineato il bagaglio di ricordi in grado di emergere grazie ad un piatto, magari dimenticato dopo anni di lavoro in giro per il mondo: “Ho apprezzato i tortelli di patate, me li faceva sempre la mia nonna quindi per me è stato un tuffo nel passato. Poi la bistecca ha sempre il suo fascino, ma anche la soprassata e la finocchiona sono gusti che non si trovano in giro, si possono assaggiare solo qui”.

I campioni della nazionale di Rugby a Dicomano

E se la carne è stata protagonista assoluta anche della visita dei campioni del rugby alla fattoria Gello di Lippi e Nocentini, nei dintorni di Dicomano (articolo qui), tutti questi sapori buoni e decisi hanno naturalmente bisogno di essere accompagnati da vini adeguati. E anche in questo campo il Mugello, in passato e a torto considerato terra non adeguata alla produzione di vino, sta recuperando campo grazie alla passione di tanti agricoltori. Lo ha dimostrato la manifestazione “Appenninia”, andata in scena di recente a Vicchio per far incontrare produttori di vino, ristoratori e distributori (articolo qui). E’ proprio girando tra gli stand di questa manifestazione che si scoprono eccellenze più o meno nascoste; storie di vino e Mugello.

Sandro Bettini

Tra queste la bella realtà della Fattoria di Cortevecchia di Sandro Bettini, nata nel 2012 da una sfida e con la volontà di dimostrare che anche il Mugello può dare un ottimo vino. Spiega Bettini: “Abbiamo piantato il pinot nero, subito partendo con una fermentazione per spumante a metodo classico, la strada più difficile per l’enologia: con doppia fermentazione. Il nostro primo prodotto, dal nome Primum, è il primo metodo classico 100% Pinot nero del Mugello e nasce con l’annata 2014: all’inizio solo 1100 bottiglie. Abbiamo avuto ottimi risultati e siamo molto contenti perché la parte agronomica è curata in maniera quasi maniacale. Siamo molto attenti alla qualità e salubrità dell’uva: e infatti il motto dell’azienda è Salubre Ascesa. Dal 2018 abbiamo avviato anche una piccola produzione di rosso, nata quasi per scommessa, e alla fine ci siamo ritrovati con una bella eccellenza. Il nome del vino rosso pinot nero è Rossano, dedicato a nostro babbo, che aveva un carattere molto forte e deciso, come lo ha questo vino. Facciamo vino prima di tutto per noi stessi, per i nostri amici e poi per i nostri clienti”.

Cosimo Lippi, dell’azienda Frascole

Anche all’azienda Frascole di Dicomano hanno le idee chiare in termini di qualità. Spiega Cosimo Lippi: “Lavoriamo in biologico dal 1999, cerchiamo di limitare al massimo gli interventi sia in vigna che in cantina. Vogliamo rispettare al massimo il territorio e l’annata”. Sempre a Dicomano troviamo la Fattoria Il Lago, che alla principale produzione di Chianti Rufina sta affiancando anche dei prodotti di nicchia per il Mugello, impiantando anche piccoli appezzamenti di Pinot Bianco.

Poi si incontrano piccole realtà come la fattoria Fratelli Morolli di Panicaglia o la tenuta Baccanella di Canicce, a Borgo San Lorenzo, che presenta ‘Dieci’, il suo passito prodotto in ricordo e onore del nonno.

Ad “Appenninia” erano fianco a fianco produttori importanti, come la Tenuta Monteloro del gruppo Antinori e realtà comunque consolidate come l’azienda Canneto Terzo con le sue vigne di Sangiovese, Canaiolo, Ciliegiolo e Merlot o il Podere Fortuna, che già svariati anni fa scelse di puntare sul pinot nero.

O realtà nate dalla positiva contaminazione tra l’esperienza del Trentino ed i terreni mugellani, come la fattoria La Matteraia.

Fino alla bella esperienza de L’Orto del Vicino, azienda nei pressi di Borgo San Lorenzo che produce ortaggi e vino in biodinamica. Tra i suoi vini un rifermentato in bottiglia, un frizzante e un rosato che è diraspato in parte a mano e pestato con i piedi, poi un bianco macerato e un rosso.

Tutte produzioni che forse dovrebbero essere conosciute di più a partire dagli stessi mugellani; che qualche volta potrebbero scegliere un vino direttamente in fattoria invece che dagli scaffali del supermercato; la qualità  sarebbe sicuramente garantita.

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 17 Luglio 2023

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