BARBERINO DI MUGELLO – La zucca era già conosciuta e coltivata dai popoli antichi, come gli Egizi, i Romani, gli Arabi e i Greci. Probabilmente questo ortaggio era arrivato dall’Asia Meridionale, ed in
particolare dall’India.
Il suo utilizzo non era solo a scopo alimentare. I Romani ad esempio usavano la zucca essiccata per fabbricare dei piatti, delle ciotole e anche dei recipienti per il sale e per i cereali.
Con la scoperta dell’America arrivarono da noi altre specie di zucca fino ad allora sconosciute, come la Cucurbita pepo ossia la zucchina e la Cucurbita maxima cioè la zucca comune.
La zucca all’inizio fu consumata prevalentemente dalle classi sociali meno abbienti che col tempo riuscirono ad elaborare ricette sempre più prelibate. Con l’arrivo delle grandi carestie la zucca cominciò a trovare spazio anche nelle mense dei signori. Col tempo ci si rese conto che la sua polpa accompagnata con condimenti ed aromi appropriati diventava una prelibatezza per il palato.
Oggi la zucca ha conquistato un posto di prim’ordine in cucina visto che si può utilizzare per preparare dei primi, dei secondi e anche dei dolci.
In Toscana, la zucca è legata anche ad un gioco che fino a qualche decennio fa era comune fra i bambini: la Morte Secca. Si svuotava l’interno di una grande zucca e con un coltellino si intagliavano gli occhi il naso e la bocca. Si metteva sopra un muretto o fuori dalla porta di casa e al suo interno si accendeva una candela che bruciava tutta la notte.
Sembrava proprio un mostro che procurava un gran spavento a dei bambini che per scherzo venivano mandati fuori casa con la scusa di andare a prendere qualcosa.
Poi purtroppo con l’arrivo di altre tradizioni come quella di Halloween la nostra povera Morte Secca è stata cancellata in un colpo, nonostante fosse una delle consuetudini consolidate della tradizione contadina toscana.
La ricetta che vi propongo mi è stata raccontata da una mia amica che a sua volta l’aveva raccolta anni fa da una signora di Barberino. Si tratta degli zucchini a buglione, un piatto che ha delle contaminazioni dalla vicina Emilia Romagna perché prevede l’utilizzo del latte e del parmigiano che non era caratteristico della nostra cucina. Gli uomini della famiglia in cui veniva preparata infatti, svolgevano il lavoro di sensale e girando spesso per la montagna avevano avuto modo di imparare questa ricetta che riesce a far diventare gli zucchini un piatto completo e non più solo un contorno.
RICETTA
Ingredienti :
- Zucchini romaneschi gr.400
- Pomodori san marzano gr.200
- Spicchi di aglio n.2
- Prezzemolo un ciuffetto
- Parmigiano grattugiato gr.40
- Latte intero fresco ½ bicchiere
- Olio E.V.O. q.b.
- Sale
- Pepe nero in grani
Procedimento
Lavate le zucchine, asciugatele e tagliatele a rondelle. In un tegame di alluminio largo e basso, rosolatele a fuoco moderato con olio E.V.O. . Nel frattempo tritate gli spicchi d’aglio con il prezzemolo, poi uniteli agli zucchini rosolati. Lasciate cuocere per pochi istanti. Aggiungete il parmigiano grattugiato e subito dopo i pomodori tagliati a cubetti. Fate cuocere per qualche minuto, aggiustate di sale e di pepe (abbondante). In ultimo unite il latte e fate ritirare sul fuoco.
Patrizia Carpini vive a Barberino di Mugello e si occupa da anni di cucina. Dopo essersi formata con i più grandi cuochi e pasticceri di Italia da qualche anno organizza anche corsi di cucina nel Mugello.
Da qualche tempo Patrizia ha aperto anche un blog, una ricca raccolta di ricette e curiosità che vale veramente la pena “sfogliare”.
Patrizia Carpini Cooking Experience
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 1 luglio 2023
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