FIRENZE – È stata data un’anteprima oggi, mercoledì 23 ottobre, dell”Accademia del caffè espresso”, nata nel luogo dove prese avvio l’attività de “La Marzocco” a Pian di San Bartolo che era, allora, la cosiddetta “Officina”, gestita dai due fratelli fondatori dell’azienda, Giuseppe e Bruno Bambi, ed poi da Piero insieme a un piccolo gruppo di brillanti artigiani, fabbrica che è stata attiva dal 1961 al 2009, per trasferirsi poi nella zona della Torre, nel comune di Scarperia e San Piero.

 

Qui l’attività ha avuto una crescita ancora più forte, portando le macchine da caffè prodotte in Mugello in bar, ristoranti e alberghi di tutto e il mondo. E così adesso la Marzocco ha deciso di aprire un’Accademia, un luogo nel quale non c’è un’identità commerciale ma che vuole essere una piattaforma culturale che possa essere un ambito per lo scambio di idee e punti di vista.

 


Una struttura “fotonica”, questa sembrerebbe essere la parola più adatta per descrivere questo grande spazio, pieno di luce. Da uno spazio industriale a un centro di propulsione culturale e d’innovazione, questo è l’obbiettivo dell’Accademia che, a partire da marzo sarà ufficialmente aperta al pubblico che potrà visitare il museo dell’azienda,  partecipare a lezioni, eventi e…: i progetti sono molti e tutti ruoteranno, ovviamente, intorno al mondo del caffè.

“Per noi è un pezzo di storia – spiega Silvia Bartoloni, Alliance coordinator dell’Accademia – fondamentale perché ha visto il passaggio de ‘La Marzocco’ da piccola officina familiare ad un’azienda che esporta macchine in tutto il mondo, diventando anche distributori per Starbuck’s (collaborazione conclusa nel 2006). Racchiude anche il fulcro dei valori del nostro know-how”.

La struttura è divisa fondamentalmente in tre zone: la prima è un museo che ospiterà le mostre temporanee e che al momento è incentrata sul concetto “Genius Loci”, un circolo virtuoso nel quale il sapere è legato al luogo ed il luogo è legato al sapere delle persone. Perché in Marzocco è forte il concetto di famiglia, e lo dimostra pure il simbolo dell’accademia: un arco che in architettura è una struttura che poggia su ogni singolo elemento. Ma anche i dipendenti si sentono “a casa”  ed è per questo che molti di loro che lavorano in questo nuovo-vecchio edificio sono figure storiche dell’azienda. Come Lorenzo Carcasci che racconta: “Io ho iniziato a lavorare qui a 23 anni come saldatore, sono oltre 24 anni che lavoro in Marzocco ed ho cominciato proprio qui, a Pian di San Bartolo. Mi sono subito trovato bene, in questo ambiente particolare, diverso dalle solite fabbriche, con un’energia particolare, ed è per questo che sono ancora qui. In questi anni ho visto un cambiamento enorme, e veloce. Una crescita dell’azienda incredibile, passando da una decina di operai ed artigiani ad oltre cento. Ora sono sempre saldatore ma sono cresciuto faccio prototipi, nasco artigiano e questo è il mio ‘saper fare’, quella marcia in più che abbiamo qui in Marzocco”.

La seconda parte della struttura, invece è dedicata al museo permanente, ma sempre molto flessibile, nel quale, seguendo una timeline, è possibile ripercorrere la storia dell’azienda senza però perdere la profondità storica visto che si illustrano gli eventi più importanti accaduti dalla nascita dell’azienda ad oggi. Il tutto circondato dalle più famose, ed iconiche, macchine da caffè.

Terza ed ultima parte, sarà l’officina, nella quale gli artigiani si occuperanno della custumizzazione delle macchine da caffè.

Niente sarà tolto alla sede di Scarperia e San Piero, che continuerà la sua produzione, sempre crescente. All’Accademia ci si occuperà di personalizzare le macchine, in base alle richieste dei diversi clienti, rendendo ogni modello veramente unico al mondo.

Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 23 ottobre 2019

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