BORGO SAN LORENZO – Dal dire al fare, spesso non è facile passare. Ma in Mugello un gruppo di associazioni di volontariato, insieme all’alberghiero dell’Istituto superiore “Chino Chini” di Borgo, ad alcuni (pochi) donatori, e con il coordinamento dell’associazione “Le Mele di Newton”, ci sono riusciti.

Foto di Serena Landi

Il tema è quello dello spreco alimentare. Tanti, troppi prodotti finiscono al macero, nell’immondizia, in discarica. Si potrebbe far molto di più. Ed ecco il progetto “Senza spreco – Cuciniamo le eccedenze”. Sunfiona da alcuni anni, è stato frenato dal Covid, e quest’anno è ripartito.

Foto di Serena Landi

Gli organizzatori hanno invitato al “Chino Chini” i rappresentanti delle associazioni. Per fare il punto. Perché è un progetto semplice, ma dal meccanismo complesso. Non può mancare alcun “ingrediente”. Ci vogliono i donatori, ovvero strutture commerciali che mettano a disposizione il loro invenduto alimentare. Oggi nel progetto mugellano sono in due: il supermercato Conad, presente da alcuni anni, in modo sempre più convinto e – a detta degli operatori – efficiente e costante. Da quest’anno ha aderito poi Lunica, ingrosso mugellano di frutta e verdura. Manca invece all’appello Unicoop. Agli inizi la Coop borghigiana c’era, facevano anche il progetto “Buon fine”, ma, e nessuno ha mai chiarito i veri motivi, si sono fatti da parte, non partecipano più.

Foto di Serena Landi

Accanto alle aziende che mettono a disposizione i loro prodotti invenduti ci vogliono altri due soggetti fondamentali, associazionismo e una scuola che questi prodotti trasformi e confezioni.

Ecco allora le Misericordie di Borgo San Lorenzo e di Scarperia, le associazioni Progetto Accoglienza e Il Mulino di Vicchio, le cooperative CAT e Arca, la Caritas parrocchiale di Borgo San Lorenzo. I volontari periodicamente si recano dalle aziende, ritirano i grandi contenitori pieni di frutta, verdura e pane (sono questi al momento i generi alimentari trattati, anche se si vorrebbero lavorare anche le carni) e li portano al “Chino Chini”. Qui entrano in gioco docenti e studenti dell’alberghiero – coordinati dal professor Occhibove – che due-tre volte la settimana trasformano i prodotti a disposizione in pietanze, piatti confezionati sottovuoto ed etichettati. Le associazioni coinvolte, a turno, tornano a scuola, prendono le confezioni e le distribuiscono alle famiglie mugellane in difficoltà. Oppure le utilizzano per i pasti dei disabili assisti nei loro centri.

Il professor Michele Occhibove, coordinatore del progetto insieme a Giulia Lombardo, dell’associazione Le Mele di Newton, è molto soddisfatto. “E’ un’iniziativa importante anche a livello educativo e formativo. Per i ragazzi e per le famiglie. Siamo l’unica scuola in Italia coinvolta in un’iniziativa del genere, e ne siamo orgogliosi”. Prima dell’incontro con le associazioni si è organizzata una speciale lezione per gli studenti di quinta, con lo chef stellato Antonello Sardi, con il quale ha condiviso metodologie e trucchi per ridurre gli sprechi in cucina.

Il prof. Michele Occhibove, coordinatore del progetto per il “Chino Chini”, e Giulia Lombardo, dell’associazione “Le mele di Newton”

E’ giusto che al “Chini” siano orgogliosi dell’iniziativa: finora – il progetto è partito otto anni fa – sono oltre 16 mila le porzioni preparate e distribuite: tutti prodotti che non sono stati buttati via e hanno consentito di mangiare (bene) a centinaia di persone e famiglie. E il progetto “Senza spreco” nel 2020 ha vinto il premio Vivere a Spreco Zero, nella categoria Scuole

Gli organizzatori guardano avanti: “Il nostro obiettivo – spiega Lombardo –  è consolidare e allargare il progetto, sia in termini qualitativi, aumentando la tipologia di generi raccolti e riutilizzati, sia in termini di quantità. Peraltro questo progetto è una risorsa per il territorio, e per tutto il tessuto produttivo. Se, per qualsiasi ragione – dal fattore meteorologico a qualsiasi altro problema -, un’azienda ha casi di invenduto o eccedenza, ha un canale dove poter indirizzare i suoi prodotti senza doverli gettar via. E’ capitato, durante il Covid, al pastificio La Fiorita, che con la chiusura delle scuole aveva prodotto di eccedenza, e scelse il nostro progetto per evitare di sprecare cibo, offrendolo a famiglie e persone che ne avevano bisogno. E le porte sono aperte a ogni altra azienda che condivida la nostra filosofia e che voglia avvalersi di una rete esistentee di un meccanismo collaudato. Spero davvero che il progetto divenga ancora più solido e riesca a sperimentare altre diverse azioni per combattere lo spreco alimentare”.

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – dicembre 2023

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  1. […] BORGO SAN LORENZO – Bella iniziativa del Chino Chini, associazioni di volontariato, Conad e Lunica per riutilizzare le eccedenze alimentari. Con migliaia di pietanze per chi ha bisogno. Ma Unicoop non ha aderito. Qui l’articolo completo. […]

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