SCARPERIA E SAN PIERO – Bonaugo è ormai una certezza in San Piero a Sieve. Aperto dal 2016 da Federica Ficozzi e dal marito Sergio Mariotti, il ristorante pizzeria, nato come “una sfida per la famiglia, un investimento, un modo per poter gestire i propri orari (articolo qui)”, è una solida realtà che, negli anni, si è ingrandita.

Il nome, Bonaugo, lo spiega Sergio: “Volevamo dare un’impronta nuova al locale, che veniva da gestioni non felici. Una persona che vendeva auto diceva sempre: ‘Un giorno apro un ristorante e lo chiamo Bonaugo’. Questa cosa mi è rimasta. Poi il termine viene dal dialetto fiorentino”.

“A Firenze avevo un bar fino al 2010 – prosegue Sergio – con mia moglie abbiamo lavorato cinque anni all’Outlet di Barberino. Avendo trovato a San Piero uno spazio perfetto per noi, che potevamo gestire a livello familiare, si è quindi fatto il passo. Il resto, come il nome, è venuto naturale e di conseguenza”.

“Negli ultimi due anni poi ci siamo ampliati – aggiunge Sergio – abbiamo preso il fondo accanto. L’occasione è stata la pensione di una delle parrucchiere storiche di San Piero, che l’ha lasciato libero. Abbiamo quindi potuto ingrandire il dehor, realizzando una veranda nuova. Si è rifatto la cucina. Per il Covid, per i distanziamenti, il Bonaugo era diventato un locale da 15 posti, dai 25 che era. Ora, rispettando sempre il distanziamento minimo, ne abbiamo una sessantina”.

Quali sono i vostri punti di forza? “La qualità dei prodotti del territorio – risponde Sergio – la semplicità, la familiarità ed il prezzo. I nostri clienti sanno che qui si mangia bene, spendendo il giusto. Abbiamo tanto di locale: la carne è della macelleria Vinciguerra, il pane del Forno Conti, il vino dello Zanieri. Per le verdure ci forniamo da un contadino di zona. I tortelli sono quelli del Granaio dei Medici, fatti dal Pastificio La Fiorita, aziende mugellane che usano tutto del Mugello”.

“L’altra anima del Bonaugo è la pizzeria – aggiunge Federica – si fanno tutte quelle classiche. Abbiamo un impasto particolare, idratato al 70%, in cui c’è un 30% di farina integrale, pochissimo lievito. Per aiutare la lievitazione, che dura dalle 60 alle 72 ore, usiamo il germe di grano. Tranne lo speck e l’’nduja, tutto il resto è toscano. Tra le pizze più apprezzate c’è la bianca con mortadella di Prato e pistacchi ed ovviamente la ‘Bonaugo’. E’ una base margherita con pecorino e salame toscano, fatto dalla macelleria sanpierina Vinciguerra”.

“Altra nostra particolarità – aggiunge Sergio – è che, essendo San Piero a Sieve tappa nella Via degli Dei, abbiamo introdotto un menù dedicato ai camminatori. Da quest’anno abbiamo introdotto la tagliatella della Via degli Dei, che sarebbe con pomodoro fresco, funghi porcini e pancetta. Nel 2022 abbiamo servito circa tremila viandanti, che si sono fermati qua a mangiare. La soddisfazione è che tante delle persone passate di qui sono poi tornate con le famiglie”.

Il ristorante pizzeria “Bonaugo” è parte del progetto “Mugello Tradizione e Qualità in Cucina” e di “Vetrina Toscana”, realizzato da Confesercenti Firenze e dalla Camera di Commercio di Firenze con il contributo della Regione Toscana, Toscana Promozione, Fondazione Sistema Toscana ed Unioncamere.

Fabrizio Nazio
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 23 dicembre 2022

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