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Non è uno dei tanti ristoranti che si aggiunge al lungo elenco della ristorazione mugellana. “Il Colle è” (che si inaugura sabato 10 ottobre) nasce con la voglia di stupire e di innovare. Perché si presenta con una formula che, almeno in Mugello, non ha uguali.

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Non per l’ubicazione, proprio accanto all’uscita del casello autostradale di Barberino di Mugello, con l’obiettivo di intercettare turisti e clienti di passaggio in autostrada.  Ma per la sua struttura a tre livelli. “Il Colle è” nel seminterrato ha infatti diversi laboratori per la produzione alimentare: conserve, gelati, trasformazione del latte (yogurt e formaggi freschi).

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Al piano terra invece il bar, un fornito market di gastronomia -che assomiglia a Eataly per la ricercatezza dei prodotti-, un bel banco di macelleria -con diversi fornitori, comprese le carni della Cooperativa Agricola di Firenzuola- e dotata di ben otto celle di frollatura, la zona dei formaggi, quella dei salumi, una forneria con un doppio forno a legna, il bar e lo street food, e perfino la pescheria -ogni pomeriggio rifornita da un pescatore di Viareggio che poco prima delle 16 attracca al porto, e dopo le 17.30 porterà tutto il suo pescato a Barberino-.

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E al piano superiore il ristorante, molto particolare. Non per il menù, che punta sulla tradizione toscana -per l’avvio il ristorante si avvale della consulenza dello chef Luigi Incrocci-, ma per l’organizzazione, piuttosto spartana. Sono previsti due coperti, uno con acqua, l’altro con acqua e vino, e in entrambi i casi i clienti attingeranno liberamente, per l’acqua e il vino, a volontà. All’ingresso c’è un banco pieno di quarti di carne pregiata, tutti da bistecca, almeno cinque-sei tipi, dalla chianina alla scottona e alla limousine, fino alla giapponese Wagyulem. Chi vuole la bistecca la sceglie e la chiede a vista, gliela pesano, e paga quel che mangia.

E se qualcuno vuole un vino particolare se lo sceglie al market sottostante, lo paga al prezzo del market, lo porta al ristorante, glielo stappano e se lo beve. Inoltre, se qualche piatto al tavolo del ristorante ti ha colpito, puoi acquistarlo al piano di sotto, perchè la quasi totalità degli ingredienti è presente nel market. Il ristorante cioè usa la pasta Gentili che si vende nel market, e la pomarola, e il tagliere dei prosciutti è composto con i tipi in vendita al market.

ilcolle5 Un progetto pensato ormai da quattro anni, e promosso dall’imprenditore Alessandro Mocali. I tre soci del “Il Colle c’è” sono Gianna e Silvia Baroncelli e Daniele Giovannini. E al momento sono stati assunti venticinque addetti, età media ventisei anni, quasi tutti mugellani, provenienti dalle scuole alberghiere fiorentine e di Borgo San Lorenzo. Tra gli assunti, ed è una curiosità, c’è anche Paolo Cocchi, già sindaco di Barberino e assessore regionale alla Cultura, che ora, lasciata la politica, si è reinventato gelataio e pasticciere -del resto Cocchi ha sempre avuto la passione per la buona tavola, tanto che molti anni fa tentò l’avventura, poi non andata a buon fine, di una enoteca a Borgo San Lorenzo-.

ilcolle3“Il nostro -dice Daniele Giovannini- sarà un ristorante informale, tipico, toscano. Con prodotti di alta qualità: sono quattro anni che stiamo lavorando alla scelta dei produttori, che conosciamo ad uno ad uno. Privilegiamo quelli medio-piccoli, che assicurino una grande qualità.” “Questo progetto -continua Giovannini- nasce dalla passione di Alessandro Mocali. Era un’idea che avevo da tempo, e quando ero assessore al commercio cercai di proporre un’iniziativa dle genere fatta nell’outlet o nelle immediate vicinanze. Poi la cosa non è andata in porto. E ho trovato un cognato che ha condiviso e portato avanti questa idea”.

Da uno sguardo al market, il Mugello c’è, ma non sembra preponderante: “Ai prodotti mugellani -spiega Giovannini- diamo assoluta priorità, soprattutto nel fresco. Dobbiamo dire però che in Mugello non c’è poi molto. Marroni, tartufo, funghi, i prodotti di qualche pastore, e la carne. Con la CAF abbiamo stabilito un rapporto. E il nostro primo obiettivo è la qualità, a livello nazionale. Se l’operazione andrà a buon fine contiamo, a regime, di raggiungere i 45 dipendenti”.

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello –   9 ottobre  2015

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