MUGELLO – Il Pane del Mugello “lievita” ancora. Una filiera, quella avviata ormai da anni dall’omonimo consorzio, con la partecipazione di due forni locali – Conti di San Piero a Sieve e Faini di Luco di Mugello- numerosi agricoltori fornitori del frumento, due mulini, la collaborazione del Granaio dei Medici e una rete di commercializzazione incentrata sui supermercati di Unicoop Firenze. Con l’assistenza di Coldiretti.
E nei giorni scorsi si è tenuto a La Commenda di Vicchio un incontro, presenti anche alcuni sindaci della zona – il sindaco di Vicchio Filippo Carlà Campa, quello di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni, la vicesindaco di Barberino Sara Di Maio, l’assessore all’agricoltura di Marradi Fabio Billi, il sindaco di Palazzuolo e presidente dell’Unione montana dei Comuni del Mugello Phil Moschetti, il sindaco di Firenzuola Giampaolo Buti-, tra Consorzio, e vertici di Unicoop Firenze -era presente il responsabile del settore Forneria Alberto Giusti.
Un incontro che ha confermato non solo i buoni risultati raggiunti ma ha aperto nuove interessanti prospettive. Lo ha detto Matteo Borselli, segretario di zona del Mugello di Coldiretti: “Il nostro, lo sappiamo, è un territorio che sul piano agricolo ha tanto da offrire. E la filiera del pane, che ha avuto una forte capacità di aggregazione tra vari soggetti, negli ultimi anni ha dato risultati sorprendenti: di fronte a una rapida decrescita di consumo del pane, il Pane del Mugello invece è cresciuto. E questo grazie a un progetto credibile, che coinvolge almeno 120-130 persone, con una ricaduta importante sul territorio ed anche sulla dignità del lavoro, perché non è di poco conto che gli agricoltori che seminano il grano sappiano in anticipo quale prezzo riceveranno alla raccolta: questo consente loro di programmare le attività e gli investimenti”.
Così la superficie coltivata a grano, per fare farina destinata al Pane del Mugello, sta crescendo – siamo quasi a 100 ettari, anche se gli ettari dedicati al progetto sono già molti di più in quanto i terreni devono essere sottoposti a rotazioni delle coltivazioni.
E l’ampliamento delle produzioni è necessario perché Unicoop ha intenzione di puntare ancora di più sul pane del consorzio mugellano. Lo ha annunciato Giusti, responsabile forneria Unicoop Firenze: se attualmente il Pane del Mugello è venduto in una quarantina di supermercati, sui 106 della rete Unicoop Firenze, ora si vuole ampliarne la presenza, a cominciare dal Valdarno e dall’Aretino. E poi, entro il prossimo anno, si conta di fare un nuovo passo in avanti, visto che Unicoop Firenze sta acquisendo altri negozi, in particolare nel Senese.
“Noi cerchiamo prodotti che abbiano un valore, e quelli del Mugello – nota Alberto Giusti – hanno le carte in regola. Peraltro tutti i progetti mugellani, dal pane al pan grattato, dai tortelli alla birra, hanno visto un incremento di vendite. Il Mugello è il territorio più riconosciuto nelle filiere. E i Fiorentini lo pensano: ‘la roba buona viene dal Mugello, l’aria buona è in Mugello’, un pensiero che ha una rilevanza anche sul piano del marketing. Ringrazio Coldiretti che ha fatto da collante al progetto. Per questo l’intenzione è di ampliare i punti vendita del Pane del Mugello, a cominciare dalle zone dove il Mugello è più riconoscibile e riconosciuto. Andremo per gradi, mirando all’aumento dei volumi di vendita. Del resto siamo già giunti a un giro d’affari rilevante: e considerando che il pane da diversi anni è in calo nelle vendite- i risultati in costante crescita del Pane del Mugello sono di non poco conto”.
All’incontro ha partecipato anche la direttrice di Coldiretti Firenze-Prato Barbara Battistello. Arrivata da poco in Toscana, ha speso parole d’elogio per la realtà mugellana: “Il Mugello si distingue e sono orgogliosa del lavoro che è stato fatto. Tante filiere ad hoc e virtuose: questo è il futuro e voi avete anticipato i tempi”. La direttrice ha sottolineato un altro elemento distintivo: “Avete lavorato bene sull’identità e questo è fondamentale e vincente: il prodotto deve avere una propria identità, deve raccontare il territorio, oltre ad avere racchiuso in se stesso sostenibilità e impronta ecologica, sempre più ricercata dal cittadino e consumatore. Come Coldiretti stiamo lavorandoci da tempo, per creare una rete grande, ed anche per interrompere i cortocircuiti tra categorie: chiuderci e non essere collegati e in grado di collaborare e lavorare insieme sarebbe un errore”.
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 25 luglio 2021
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!