BORGO SAN LORENZO – È nata circa tre anni fa l’idea del “Bee-sharing”, da due imprenditori fiorentini: Giacomo Volpi e Carmelo Tusso. Si tratta di un’iniziativa originale nata per salvaguardare le api permettendo a chiunque di adottare un’arnia (articolo qui). Sono passati tre anni, appunto, e siamo tornati a San Cresci, sede dell’Antico Miele della Signoria, per chiedere loro come sta andando.

“Bene e male – racconta Giacomo – il tempo non ha giocato certo a nostro favore. È anche vero che il calo della produzione del miele non è una novità ed è causato dal maltempo, ma anche dal ‘fattore umano’. Mi spiego meglio: quando la stagione della fioritura è molto piovosa le api non escono per andare a raccogliere il polline e, di conseguenza, c’è meno produzione. Per quanto riguarda l’altro problema i contadini e gli agricoltori spargono diserbanti con il bel tempo, di conseguenza lo fanno sempre più spesso nel periodo della fioritura e questo uccide le api (e sarebbe anche illegale)”.

Niente miele, quindi, quest’anno? La produzione di miele d’Acacia non è andata benissimo nel Mugello perché l’albero ha fiorito poco e ‘male’ a causa di questo ‘ritorno d’inverno’, di cui abbiamo già parlato, ad aprile che ha ‘bloccato la pianta’. Per il Millefiori ancora è presto ma le premesse sono buone e noi siamo ottimisti. In ogni caso, anche se poco, siamo riusciti a fornire un assaggio di miele ai nostri adottanti. Vorrei però ricordare che chi adotta un’arnia non lo fa per avere il miele in cambio ma per salvaguardare le api e l’ambiente”.

Quindi non avete avuto conseguenze dal coronavirus? No, le api non prendono il covid – ride – a parte gli scherzi, non ci hanno mai tolto la possibilità di andare a curare le arnie quindi non abbiamo avuto conseguenze. Anzi, paradossalmente ne abbiamo adottate molte di più perché le persone stavano a casa, avevano più tempo di leggere ed informarsi ed hanno aderito a questa nostra iniziativa. Diciamo che il periodo meno proficuo è stato marzo-aprile perché non sapevamo come si sarebbe evoluta la situazione, anche economicamente. In ogni caso quest’anno abbiamo tanti sciami e, di conseguenza, nuove famiglie; e questo ci ha permesso di avere più arnie.

Quante ne avete e quante sono adottate? Avevamo messo come tetto massimo l’adozione di cinquanta arnie e ne abbiamo date quarantasette. Rispetto agli altri anni abbiamo visto una bella crescita.

Una tendenza che prevedete anche per il prossimo futuro? Pensiamo di sì, abbiamo già prenotazioni per il prossimo anno! Infatti, alcune persone ci hanno contattati fuori tempo massimo e ci hanno chiesto di riservare un’arnia.

Secondo voi perché c’è stata questa ascesa? Perché la nostra idea è valida, così come lo è il nostro prodotto. E poi facciamo un bel servizio: mandiamo l’attestato, le informazioni, le foto….oltre al miele, ovviamente. Inoltre, se non vi fidate lo potete assaggiare visto che adesso è in vendita alla Coop di Ronta.

 

 

 

 

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *