DICOMANO – Domenica scorsa 6 Ottobre si è tenuta a Dicomano la prima edizione della “disfida del Bardiccio” , una festa per il paese, per il palato e per la migliore tradizione culinaria del Mugello e della Val di Sieve!

Hanno partecipato otto coppie di Macellai e Chef, che hanno realmente stupito la giuria con abbinamenti e presentazioni insolite. Ravioli ripieni, hamburger, tagliatelle e polpette… questa salsiccia di origine povera e contadina, ha trovato nelle sapienti mani dei partecipanti una nuova forma e una grande possibilità di essere elevata a piatto ricercato.

Piazza Buonamici si è trasformata in una cucina a cielo aperto, e la giuria, presieduta da Luciano Artusi, ha avuto un bel da fare per decretare il vincitore: pochi voti  hanno diviso i vari partecipanti e ci sono stati anche dei pari merito, a dimostrazione del grande livello raggiunto dai piatti e dalla tanta passione impiegata a trovare i migliori abbinamenti di sapori e anche di vini. Ogni coppia infatti, non solo ha ideato e cucinato un piatto che doveva esaltare il bardiccio, ma ha anche dovuto trovare il miglior vino possibile in abbinamento per completare la degustazione. Criteri per la valutazione sono stati l’esaltazione dell’ingrediente principale, impiego di prodotti locali, gusto, profumo e aspetto visivo.

Al terzo posto si è classificata la Macelleria Primarti di San Godenzo con Chef Marco Celoni, a pari merito con Falaschi di Contea con Chef Silvia Fontani, al secondo posto la Macelleria Spolveri di Pelago con Chef Michele del Lungo e al primo posto la Macelleria Fabbrini di Pontassieve, con Chef Davide Fabbrini.

La coppia vincitrice ha offerto un risotto con zucca e bardiccio, in abbinamento ad un vino bianco Remole.

Un piatto equilibrato e ben cucinato, che è riuscito a convincere tutti i giudici e ad aggiudicarsi il Palio dipinto da Mauro Baroncini.

Presente nella giura anche Alessandro Sarti, che a questo insaccato ha dedicato addirittura un libro (“ il bardiccio! Non fatevi infinocchiare“) :

“una lode a questa iniziativa, che per caratterizzare meglio il territorio dovrebbe essere fatta periodicamente – dice – : il bardiccio è uno dei fiori all’occhiello della nostra tradizione culinaria, sociale, popolare: ci deve essere lo stimolo e la volontà di difenderlo e valorizzarlo. Abbiamo da raccontare una nostra storia, che ci appartiene come territorio, ed è importante raccontarla con orgoglio”.

Benedetta Carcasci

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 11 ottobre 2019

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