MUGELLO – Da qualche tempo in Mugello è apparso un nuovo brand di caffè, che è anche un progetto sociale, “Anna Caffè” (articolo qui).
E di recente Matteo Tagliaferri e Laura Zanieri, presidente e vice-presidente di “Anna Caffè” sono stati in Centro America, a El Salvador e in Honduras per incontrare le aziende che producono la materia prima. E in questa intervista raccontano questa bella e significativa esperienza.

Anzitutto potete ricordare cosa è “Anna Caffè”?: Anna Caffè è un’impresa sociale che produce e vende caffè di alta qualità perseguendo l’obiettivo primario di applicare criteri di responsabilità sociale, in Italia e nei paesi produttori: In Italia il caffè viene confezionato da persone svantaggiate inserite nel progetto Articolo1 della Cooperativa sociale Convoi (socia fondatrice di Anna Caffè) a Scarperia, mentre nei paesi produttori (Honduras e El Salvador) acquistiamo, sotto la supervisione del caffesperto Andrej Godina, socio fondatore, soltanto da piantagioni che praticano una agricoltura sostenibile a livello ambientale e che soprattutto offrono un giusto trattamento economico ai coltivatori e raccoglitori.

Proprio in questi due paesi del Sud America siete stati recentemente, potete raccontarci il motivo del viaggio? Umami Area Honduras, partner del progetto Anna Caffè, possiede una piantagione nel parco nazionale del Celaque, in località Las Capucas e organizza campus formativi direttamente in piantagione. In questo modo i partecipanti possono fare una formazione di alto livello (i moduli formativi sono riconosciuti SCA specialty coffe association) e allo stesso tempo vedere come si può gestire una piantagione con i criteri della sostenibilità e della giustizia sociale. Per noi c’era anche un terzo motivo, visto che gran parte del nostro caffè proviene da questa realtà siamo andati anche a vedere con i nostri occhi e a toccare con mano come e da chi il caffè che vendiamo viene lavorato.

Cosa si fa nel campus e come è organizzato?Per i primi dieci giorni abbiamo partecipato al campus formativo. Un campus con ritmi serratissimi, il tempo non è molto e le cose da vedere e imparare tantissime. Le giornate, generalmente si sviluppavano così: la mattina a lavoro in piantagione, raccogliendo, piantando, curando le piante; poi in tarda mattinata processavamo il caffè sperimentando i vari metodi (lavato, naturale, honey); pranzo veloce e nel pomeriggio moduli teorici (caffè verde, metodi di estrazione, tostatura, filiera del caffè) oltre che visite di altre realtà della zona; Dopo la cena ancora un po’ di teoria basata sull’esperienza del giorno! Alla fine del campo noi di Anna Caffè abbiamo proseguito verso El Salvador per visitare Finca El Cerro, di Fernando Escobar, altra piantagione dalla quale proviene il nostro caffè. Abbiamo visto con quanta professionalità e passione lavorano il loro caffè e come praticano la sostenibilità ambientale e la giustizia sociale verso i lavoratori e le loro famiglie pagando loro il giusto prezzo e offrendo anche assistenza medica gratuita. Siamo orgogliosi di acquistare il caffè da queste persone.

Cosa vi portate a casa dopo questa esperienza? È stata una esperienza ricca di incontri e suggestioni, sia dal punto di vista professionale che personale. Tre aspetti però ci sono parsi subito chiarissimi e fondamentali: il cambiamento climatico, la qualità del caffè e il prezzo. Cambiamento climatico: stando in piantagione con produttori che ci lavorano da anni capisci che queste persone, diversamente da solo qualche tempo fa, ogni anno trovano condizioni ambientali diverse che rendono incerto il raccolto, per cui sono alla ricerca continua di metodi per affrontare questo problema. Essere lì significa toccare con mano l’urgenza con la quale dobbiamo affrontare il problema, significa rendere reale, vivido, un concetto che riempie i nostri giornali e le nostre tv ma del quale non siamo pianamente consapevoli, ancora.
Qualità del caffè: La possibile differenza di qualità tra i caffè è inimmaginabile per un profano. Basti pensare alla gestione dei difetti del chicco. Un caffè specialty, per essere tale, non deve avere chicchi con difetti primari e avere solo fino a 5 difetti secondari su un campione di 350 grammi!. I difetti sono, ad esempio, chicchi fermentati, aggrediti da muffe, chicchi rotti (che si bruciano nella tostatura), non maturi, aggrediti da insetti etc.. Ecco, un caffè commerciale di basso prezzo non fa questa selezione e noi ci beviamo un caffè che ci fa male allo stomaco. Inoltre una piantagione che fertilizza con concimi organici e pratica la biodiversità (piantando anche banani, arance, avocado, papaya) favorisce un terreno e un microclima migliore a tutto vantaggio della pianta di caffè che produrrà drupe di migliore qualità e quindi una tazza migliore.
Quello che ci è chiarissimo è che le differenze tra un caffè e l’altro, se trattato con professionalità fin dall’inizio della filiera, è veramente tantissima e imparare a scoprirla è davvero divertente.
Ultimo ma non meno importante concetto, il prezzo: quello proposto per l’arabica dalla borsa di New York non basta a coprire le spese di produzione. Produrre caffè commerciale non è redditizio per cui molte piantagioni vengono abbandonate e tanti giovani Honduregni tentano di emigrare negli USA. L’unica via che hanno è quella di produrre caffè di alta qualità (Umami area Honduras offre anche formazione gratuita hai produttori locali) e uscire dalla logica del prezzo di borsa.
Questo però ha senso se anche qui da noi capiremo che il caffè non è tutto uguale. Per quale altro prodotto paghiamo sempre la stessa cifra senza domandarci niente sulla qualità? In tutto il mondo il caffè ha un costo definito in base alla qualità, come per il vino.
Il caffè è un mondo fatto di natura e persone che vivono e lavorano di questo, e dovremmo ricordarcelo ogni volta che lo beviamo, perché dargli il giusto valore è il primo passo per contribuire ad una filiera virtuosa. Noi di Anna Caffè, nel nostro piccolo abbiamo scelto di accorciare la distanza che separa chi il caffè lo coltiva, lo raccoglie e lo processa e chi tosta e commercializza in Italia instaurando rapporti anche di amicizia con i produttori e lavorando insieme a loro per far andare a braccetto qualità e giustizia sociale.

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 18 Gennaio 2020

1 commento
  1. Nikola
    Nikola dice:

    Hello,
    We are company based in Croatia, we are looking for coffee suplier,
    Our current bussines is distribution of wide range of FMCG products
    And we would like to distribute your coffee to our market.
    Thanks

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