PALAZZUOLO SUL SENIO – Palazzuolo ha una rinomata tradizione gastronomica. E dal 1994 ne fa parte a pieno titolo “La Bottega dei Portici” di Francesco Piromallo.

Una vecchia bottega, che Piromallo rilevò, trasformandola in ristorante. E nei mesi autunnali la tavola di Piromallo si arricchisce di sapori unici e straordinari, utilizzando il frutto autunnale più pregiato, il marrone del Mugello.

Quando Piromallo avviò la sua “Bottega” fu subito successo: “Non è stato difficile -racconta il titolare- perché abbiamo puntato su cose nuove, sulle tipicità, sull’alta qualità. Quando aprii io c’erano più di dieci ristoranti, e c’era molto scetticismo tra la ‘concorrenza’ su di noi. Ora siamo rimasti in pochi. Perché reggi solo se ci metti la qualità, altrimenti duri tre mesi…”.

Uno dei cavalli di battaglia della “Bottega” di Piromallo – che ha aderito al progetto “Mugello, tradizione e qualità in cucina” di “Vetrina Toscana – è stato senz’altro il vino – al quale per molti anni Piromallo ha dedicato serate affollatissime e apprezzatissime, il famoso “Palazzuolo Wine”: “Mi chiamavano il Pinchiorri del Mugello -sorride-. Quando portai il vino di qualità, qui c’era solo bianco e rosso senza grandi distinzioni…” E ripete: “Così mi dissero, questo arriva fino a Natale. E invece siamo sempre qua, grazie alla continua ricerca di piccoli produttori, magari sconosciuti ma rivelatisi grandi. E così oggi abbiamo una cantina con 7-800 etichette, sempre aggiornata con nuovi vini, e poi le birre artigianali e i distillati”.

Se chiediamo a Piromallo quali sono i punti di forza della sua “Bottega dei Portici”, non ha alcun dubbio: “Intanto una cucina basata su ingredienti di prima qualità, cucinati in modo semplice dalla nostra cuoca, Bianca Muresan: è la mia compagna, e siamo ben affiatati anche sul lavoro. Poi abbiamo uno staff qualificato, col supporto di mia figlia Francesca. E non dimentichiamoci dove siamo: operando nell’Appennino tosco-romagnolo, vendiamo tanta buona Toscana ai Romagnoli, ed anche la buona Romagna ai Toscani”.

E veniamo ai piatti più ticipi della “Bottega” tutti molto richiesti. Si inizia, in questo periodo, fino a Natale, con il marrone: “Proponiamo il tortello di marrone, condito con burro, parmigiano e pepe nero, una delizia”, dice Piromallo.

I tortelli di marroni della Bottega dei Portici

“E poi un’altra delizia stagionale, la prelibata torta di marroni – aggiunge-. Abbiamo inoltre marroni sciroppati, e crema di marroni. Più in generale, della tradizione culinaria toscana, piacciono moltissimo i crostini con i fegatini, la ribollita, la bistecca, i fagioli. Per la trippa, vengono anche da Firenze a mangiarla, poi l’anatra, lo stinco, la tagliata, i prodotti di filiera Slow Food, formaggi e salumi. E’ dal 1995, e siamo stati i primi nella zona, ad essere tutti gli anni nella pubblicazione “Osterie d’Italia”.

La Bottega dei Portici è parte del progetto “Mugello Tradizione e Qualità in Cucina” e di “Vetrina Toscana”, realizzato da Confesercenti Firenze e dalla Camera di Commercio di Firenze con il contributo della Regione Toscana, Toscana Promozione, Fondazione Sistema Toscana ed Unioncamere.

 

©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 25 ottobre 2022

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  1. […] Dal punto di vista delle ricette e delle preparazioni, il Marrone del Mugello è passato cibo fondamentale per la sussistenza a ingrediente gourmet. Nel periodo autunnale, i marroni vengono arrostiti e lessati, oppure lavorati per preparare piatti tradizionali come marron glacé castagnaccio. I frutti del Marrone del Mugello IGP possono anche essere usati per produrre la farina. Protagonista assoluto delle sagre paesane d’autunno, come la “Mostra Mercato del Marron Buono di Marradi” (qui), “Dal Bosco e dalla Pietra” di Firenzuola (qui) o a Palazzuolo sul Senio e a Vicchio, da lui si ricava la farina di castagne del Mugello, che è stata di recente premiata tra le migliori d’Italia (articolo qui) ed è proposto con orgoglio nei menù di molti dei ristoranti mugellani che aderiscono al progetto di Vetrina Toscana. Tra questi, a Marradi, “Palazzo Torriani” (qui) e “Il Cantuccio” (qui), ma anche “Il Camino”, “Il Casolare”, “La Colombaia” e l’agriturismo “Badia della Valle”. A Firenzuola troviamo invece i ristoranti “Da Pako” (qui), “La Rocca” (qui), “Paolo e Alba” (qui) e “La piccola Firenze” (qui), mentre a Palazzuolo sul Senio la “Locanda Senio” (qui) e “I Portici” (qui). […]

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