FIRENZUOLA – Sembra perfino superfluo parlare di “benessere animale” con gli allevatori mugellani. Lo vedi subito il bene che vogliono ai loro animali, la cura che dedicano loro. E poi i luoghi dove mucche e vitelli vengono fatti crescere: stalle ben tenute e pascoli dove la natura è assolutamente preservata e integra.
Eppure il PIF “Buonacarne” ha consentito agli allevatori che vi hanno aderito di migliorare ancora. Lo testimonia Arturo Raffini, dell’Azienda Agricola Raffini Aldo di Piancaldoli, nel comune di Firenzuola. Azienda a conduzione familiare, con Arturo che ha dato il cambio al padre ottantasettenne, e con l’aiuto di un dipendente.
I Raffini allevano ottanta bovini di razza limousine, con una cinquantina di fattrici. E con il PIF hanno potuto rifare la copertura della stalla. Un intervento ambientalmente importante, perché metà del contributo è stato utilizzato proprio per rimuovere tutta la tettoia in eternit, sostituita da pannelli “sandwich” con doppia coibentazione, resistenti al peso della neve, adatti per le strutture agricole in montagna.
Arturo Raffini ha deciso anche l’acquisto di macchinari utili per l’attività zootecnica, a cominciare da un alimentatore meccanico. E significativo è stata l’acquisizione di un’apparecchiatura mirata proprio al benessere animale, le rastrelliere autocattura antisoffoco. Le rastrelliere in uso non erano congegnate per evitare il soffocamento degli animali, e talvolta qualche vitellino vi rimaneva incastrato. Quelle nuove, essendo basculanti, evitano questo inconveniente, pericoloso per gli animali.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 16 febbraio 2022
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