BORGO SAN LORENZO – Si chiama festa dell’olio, e si tiene a Grezzano, a Casa a D’Erci. Ma non è la solita iniziativa gastronomica, né una sorta di sagra.

È l’annuale raduno di numerosi olivicoltori mugellani, che ormai da diversi anni hanno preso la buona abitudine di trascorrere una serata insieme non solo per un momento conviviale – che alla fine naturalmente non è mancato-, ma soprattutto per condividere e approfondire tematiche legate alla loro passione per l’olio.

Del resto proprio qui, a Casa d’Erci, alcuni anni fa si sono gettate le basi della prima iniziativa di cooperazione tra olivicoltori mugellani, ed è poi nata l’associazione Olivicoltori del Mugello, presieduta da Giulio Cappetti.

Quest’anno a far lezione di buona coltura dell’olivo è stato Graziano Sani dell’Istituto per la Bioeconomia del CNR.

Si sono anche introdotti i temi della valutazione della produttività, la maturazione – il leccino è il più precoce – diversa per ciascuna specie, la resa in olio – i migliori leccino e pendolino -, il rapporto polpa-nocciolo, la resistenza al freddo e alle malattie, a cominciare dalla rogna.

Un funzionario del Ministero delle politiche agricole ha poi affrontato il delicato tema della qualità degli oli, elogiando la Siaf, società che gestisce le mense scolastiche di diversi comuni del Mugello: “di solito – ha spiegato – andiamo nelle mense a cercare contraffazioni, e invece in questo caso abbiamo trovato oli di grande qualità “. Ed ha fatto capire che gli oli extravergini di oliva di origine non italiana e a basso prezzo sarebbe meglio evitarli.

Poi Antonio Landini ha consegnato agli olivicoltori presenti i risultati delle analisi effettuate, tutti molto positivi. A conferma che l’olio prodotto in Mugello è particolarmente pregiato.

Non è mancata la degna conclusione, con una cena dove l’olio è stato protagonista, con un menù preparato dallo chef Sauro Ciani, cena accompagnata dai canti popolari di Francesco Fuligni.

 

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 15 febbraio 2023

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