A luglio 2014 ho avuto modo di testare in due occasioni il ristorante “Il Golosone” di Rosi e Vito Lomonaco in piazza Cavour (la piazza della Torre dell’Orologio) di Borgo San Lorenzo.
La prima da solo per pranzo, la seconda con un gruppo di amici per cena. Entrambe in maniera anonima. L’intervista vera e propria ai gestori è stata fatta un paio di settimane dopo.
Ci dice Rosi, che accoglie la clientela e serve ai tavoli, mentre il marito Vito è lo Chef in cucina: “Questo locale è aperto da pochi mesi, da febbraio scorso, ma abbiamo avuto diverse esperienze qui in zona, partendo da Scarperia. Siamo stati due anni a Firenze, ma solo per arricchire la nostra cucina con piatti tipici toscani a base di carne, visto che la sua specialità è sempre stata il pesce”. Qualche lettore “Buona Forchetta” si ricorderà certamente di Vito Lomonaco a Scarperia negli anni ’80 per i suoi spaghetti ai frutti di mare. Ed oggi nel suo menù proposte di pesce non mancano: personalmente ho particolarmente apprezzato le polpettine di baccalà in umido con piselli. Molto leggere, si sciolgono in bocca. Un piatto unico, completo, che ha un buon equilibrio, una soluzione delicata per il mio pranzo. In effetti se dovessi dare un aggettivo al locale userei proprio “delicato”, ma anche “pulito” e “accogliente”. Continua Rosi: “Tengo molto all’igiene e alla pulizia. L’ambiente l’abbiamo voluto così, non troppo elegante, semplicemente un posto carino, luminoso, pulito, dove le persone si potevano sentire a loro agio”.
A cena con gli amici invece abbiamo testato il menù legato più alla tradizione toscana. Antipasto abbondante, ma non inutilmente eccessivo. La piacevole sorpresa è stato il taglierino al lampredotto, che ha pienamente soddisfatto le mie aspettattive, profumato, invitante, curato nella presentazione a cui ho potuto aggiungere solo una spolverata di formaggio a completamento.
Quando l’ho raccontato durante l’intervista, Rosi ha commentato: “Oggi i piatti si presentano diversamente rispetto che nel passato. Un tempo usavamo i vassoi, ora serviamo piatti singoli per i quali è dedicata attenzione alla presentazione. Quello che non abbiamo cambiato è di cercare di puntare sulla qualità e sulla semplicità. Ma ci piace anche sperimentare per proporre sempre cose nuove. Questa estate stanno piacendo molto gli abbinamenti con frutta e pesce: vi consiglio di provare le alici marinate con le arance”. Un’ultima nota positiva del ristorante: ha una saletta riservata adatta a cene di lavoro, serate con amici o a lume di candela con moglie o fidanzata.
Il prezzo di una cena è nella media rispetto alle altre ristorazioni locali.
Fabrizio Nazio
RICETTA DI VITO: TAGLIERINI AL LAMPREDOTTO
Riferiamoci a 4 persone. Gli ingredienti: mezzo chilo di lampredotto precotto; aglio, cipolle, sedano, carote, peperoncino per un soffritto; mezzo bicchiere di vino bianco, un po’ di concentrato di pomodori e un barattolo di pelati.
Si inizia lavorando il lampredotto: si lava e si taglia a fette. In un tegame facciamo soffriggere gli odori con un po’ di olio, quindi aggiungiamo il lampredotto e lo facciamo lì rosolare. Aggiungiamo il vino bianco senza esagerare, poi il concentrato, quindi i pelati. Ed è fatto, realmente molto veloce.
La pasta consigliata è quella fresca, come tagliolini, tagliatelle, ma anche pappardelle.
Una variante è con il riso, nel quale si può aggiungere anche il cavolo nero. In ogni caso è consigliata l’aggiunta di buon Parmigiano Reggiano.
Chiedendo a Rosi e Vito un abbinamento con un vino della loro cantina, l’indicazione, rimandendo in Toscana cade ovviamente su un Chianti o su anche un Morellino. Ma volendo provare un vitigno diverso di un’altra regione, la Sicilia, il suggerimento sono le bottiglie dell’Azienda Cusumano: il Saganà, Nero d’Avola al 100%, o il Noà, Nero d’Avola 40% Merlot 30% Cabernet Sauvignon 30%.
© Il filo, Idee e notizie dal Mugello, novembre 2014
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