SCARPERIA E SAN PIERO – Le fragole di Sant’Agata, nel Comune di Scarperia e San Piero, sono una vera e propria istituzione in Mugello. Tant’è che a loro è stata dedicata una festa, nata intorno agli anni ’90, per celebrare la loro bontà. Ma chi le coltiva, qual’è la loro storia? Ce lo racconta Massimiliano Fabbri, co-proprietario dell’azienda agricola Fabbri.

Quando è nata la sua azienda? Eh, la nostra è un’azienda che passa di generazione in generazione. Diciamo che “ufficialmente” è nata negli anni ’70, la data precisa non me la ricordo perché in realtà mio nonno Dino già coltivava le fragole e le vendeva al mercato. Comunque, diciamo che ufficialmente è nata con il babbo Remo.

Quanto è grande, e quante persone ci lavorano? L’azienda conta circa 25 ettari, di cui 15 coltivati a fragole, frutta e verdure. Adesso ci lavoriamo in pianta stabile io, mio fratello e socio Vincenzo, ed a volte le mie figlie. Poi, durante il periodo della raccolta, dove il lavoro aumenta, mi avvalgo di una squadra di lavoratori stagionali, da marzo a settembre. Anche ai tempi del nonno venivano gli “stagionali” ma erano pensionati o ragazzini che, finita la scuola, volevano guadagnarsi un po’ di soldi. Adesso i tempi sono cambiati….

Avete sempre coltivato fragole? Sì, siamo legati a questa coltivazione. Pensa te che abbiamo iniziato la coltura ai tempi del babbo, negli anni ’70 appunto, ed eravamo circa tre aziende che producevano fragole. Oggi siamo rimasti solo noi. E lo facciamo con un metodo un po’ particolare….

In che senso? Le coltiviamo a “campo aperto”, ovvero non in serra. Le piantiamo a luglio per raccoglierle a maggio dell’anno successivo. Una particolarità è che invece che il telo di plastico, per la pacciamatura,  mettiamo della paglia così che il frutto sia riparato dalle intemperie ed al momento della sua nascita poggi su questo strato e non direttamente a terra; inoltre protegge le fragole dalla “cottura” del sole. Questo procedimento, ovviamente, costa un po’ più di tempo e fatica rispetto al “classico” ma da anche più sapore ed è naturale.

È questo, quindi, il segreto della bontà delle vostre fragole? C’è un segreto? Io penso che questa coltivazione più naturale aiuti a far sviluppare il loro vero sapore. Lo si può vedere semplicemente tagliando una fragola: quella coltivata in serra o comunque coperta dentro è più chiara, a volte bianca, la nostra è rossa e succosa. Il sole e la natura sono il “segreto”.

Raccontato da voi sembra tutto “rose e fiori”…. No, è un lavoro duro, e ci vuole tanta passione perché le difficoltà non mancano. Ad alcune possiamo far fronte, come ad esempio l’invasione nei campi di animali selvatici, come i cignghiali ad esempio. In questo caso abbiamo risolto recintando i campi. Ma il vero problema è il meteo. A maggio ha piovuto molto e questo ci ha obbligato a buttar via molti frutti….non vi dico se grandina! Altri problemi che abbiamo sono muffe o malattie che cerchiamo di ovviare con prodotti il più possibile naturali.

Cosa possiamo trovare nella vostra azienda oltre alle fragole?  Dalla frutta agli ortaggi: Kiwi, mele, pesche, susine, zucchine, pomodori, fagioli…

Tornando a parlare di difficoltà: questo è stato un periodo duro per tutti, anche per voi? Fortunatamente le persone in casa hanno continuato a comprare frutta e verdura, anzi la richiesta è aumentata. Purtroppo però c’è l’altro lato della medaglia: il lockdown ha chiuso le frontiere ed io mi avvalevo da anni di stagionali provenienti dall’Est Europa. Ogni anno venivano a marzo e tornavano a casa a fine settembre. Quest’anno non sono potuti venire, quindi ho dovuto cercare un “rimpiazzo”. Non sembrerà un gran problema ma vi assicuro che lavorare con una squadra ben affiatate che conosce il posto, l’azienda, i prodotti ed il lavoro. Di punto in bianco ho dovuto trovare altri braccianti, a tempo record, ed insegnargli il più possibile il più in fretta possibile.

Queste fragole (ma non solo) sembrano buonissime, dove possiamo comprarle? Sicuramente al mercato di Novoli dove siamo in pianta stabile e dove vendiamo la maggior parte della produzione; ma anche in azienda, le nostre porte sono aperte.

Avete una forte concorrenza? Non direi, alla fine i nostri prodotti è vero che sono un po’ più cari (ma neanche tanto) ma la qualità ed il gusto valgono quel piccolo sovrapprezzo. Infatti, chi ci assaggia non ci molla più!

Come vedi il futuro della tua azienda? Eh, non saprei. Ho due figlie femmine che non so se vorranno sobbarcarsi il peso di un lavoro come questo. Quindi ancora non sappiamo se vorranno quest’eredità. Una è rimasta “nell’ambito” diplomandosi in Agraria, l’altra ha scelto la strada del turismo. Però devo anche dire che sono sempre state disponibili ad aiutarci, in particolare durante il lockdown dove eravamo tutti “a casa”. Quello che conta e che è importante che sappiano è che la scelta è loro, non le obbligherò mai ad imboccare una strada che non è la loro.

 

Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 6 Giugno 2020

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *