MUGELLO – È significativo che il Mugello sia in grado di promuovere progetti innovativi nel settore agricolo, caratterizzati da obiettivi di salvaguardia ambientale e di salubrità dei prodotti alimentari.

Il Consorzio Pane del Mugello, insieme a Coldiretti Toscana e Granaio dei Medici, è infatti il protagonista, adesso, di un progetto di livello nazionale che mette insieme le più moderne ricerche sulla fertilità dei suoli, per restituire forza e ricchezza ai terreni coltivati in modo integralmente naturale.

Un progetto, nota Giacomo Tatti, presidente del Granaio dei Medici che in fondo è ben innestato nell’antica tradizione contadina del Mugello: “Siamo ripartiti dai metodi dei nostri nonni  che ci insegnavano a riutilizzare tutto, senza scartare niente, per guardare al futuro”, nota.

E’ così perché un primo elemento riguarda

 i fertilizzanti naturali: per arricchire i terreni dove si coltiva il grano destinato alle produzioni del Pane del Mugello e del Granaio dei Medici – settanta ettari in coltivazione, ma centinaia di ettari contando anche le superfici coinvolte nelle rotazioni- si sono coinvolte molte aziende zootecniche mugellane, che forniranno il letame, prezioso concime naturale. Un modo per utilizzare tutto quello che si ha, senza scarti: quella che ora si chiama economia circolare -un impegno che Granaio e Pane del Mugello hanno avviato da tempo, destinando gli avanzi del pane alla realizzazione di una speciale birra (articolo qui)- .

Peraltro l’uso di concimi naturali evita l’accumularsi di microplastiche che molti fertilizzanti industriali portano con se. E insieme al letame delle stalle mugellane, l’altro tassello fondamentale del progetto è l’impiego di biostimolanti.

A coordinare l’operazione – che vede anche la collaborazione di Italpollina S.p.A., azienda leader nel settore dei fertilizzanti organici, e del Consorzio Agrario di Firenze-, sul piano tecnico-scientifico, è il prof. Giuseppe Colla, un luminare nel settore, autore di studi e pubblicazioni, Ordinario di Orticoltura presso il Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università della Tuscia: “La tecnica agronomica proposta -spiega -punta a incrementare i livelli di humus nel terreno e la resistenza delle colture agli stress ambientali attraverso un approccio globale che considera l’uso di rotazioni appropriate e l’apporto di sostanza organica e microrganismi utili”.

In particolare la tecnica proposta, frutto di anni di studi e ricerche, prevede il trattamento dei semi delle colture con microrganismi utili quali le micorrize arbuscolari, il Trichoderma atroviride e i batteri promotori della crescita, una concia in grado non solo di stimolare la crescita delle piante, ma anche di rendere più fertile il terreno stesso . “La tecnica agronomica utilizzata prevede -spiega il prof. Colla- la fertilizzazione organica in pre-semina in sostituzione a quella chimica di sintesi e l’apporto di microrganismi utili al seme. I microrganismi selezionati per il trattamento del seme stimolano la crescita dell’apparato radicale delle piante favorendo l’assorbimento dell’acqua e degli elementi nutritivi. L’apparato radicale e la sostanza organica promuovono la moltiplicazione di questi microrganismi fino a popolazioni di milioni di miliardi a ettaro favorendo quindi un significativo incremento della microflora utile del suolo in grado di contrastare la diffusione di organismi fitopatogeni e promuovere una maggior resistenza delle piante”.

Risultato: terreni più vivi, per la maggior attività microbica; e il verde Mugello sarà così ancora più verde e produttivo e i suoi prodotti sempre più salubri e naturali. Del resto già le farine destinate al Consorzio Pane del Mugello e Granaio dei Medici – una produzione di erano sottoposte a rigidi controlli di qualità, verificando in particolare l’assenza di sostanze chimiche.

“Siamo molto orgogliosi -sottolinea Giacomo Tatti del Granaio dei Medici-  che questo progetto sia nato nel nostro territorio. E’ un altro passo importante verso una maggiore tutela della salute dei consumatori e del nostro ambiente, un altro passo per l’innesco di nuove economie e nuovi modi di produzione che stimoleranno il mercato ad orientarsi in un senso di maggiore sostenibilità. Per questo siamo felici di essere pionieri: non è solo un progetto finalizzato a migliorare la nostra filiera, ma a orientare il mercato in un’ottica di miglioramento globale. Ringrazio quindi Coldiretti per il consueto sostegno ai nostri progetti di innovazione, e tutti coloro che hanno collaborato affinché questa nuova iniziativa si realizzasse concretamente”.

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 7 Novembre 2020

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