BORGO SAN LORENZO – L’iniziativa “Racconti di Carnevale”, all’istituto “Chino Chini” di Borgo San Lorenzo, si è conclusa, e si è conclusa con successo. Per una giornata, l’alberghiero mugellano ha presentato alle persone che si erano iscritte, prodotti, cooking show e degustazioni guidate, con esperti di settore, e svolte insieme agli allievi della scuola.

Ha iniziato Giancarlo Carnevali , titolare del  Forno Carnevali di Borgo San Lorenzo che ha tenuto una “gustosa” lezione sui dolci carnevaleschi. Poi il Salumificio Gerini di Pontassieve, con la guida del professor Paolo Beatini, il giovane chef Tommaso Calonaci del ristorante Segno del Plaza Hotel Lucchesi di Firenze, che ha presentato uno straordinario dolce. Seguito dalla lezione di Leonardo Romanelli che ha accompagnato in modo magistrale la degustazione di vini del Chianti classico e di un vermentino toscano.

Successivo protagonista il cioccolatiere Mario Ragona e infine il gelato di Vetulio Bondi.

Abbiamo chiesto al prof. Leonardo Romanelli di spiegarci il senso di questa iniziativa. “L’idea – risponde Romanelli – è quella che la scuola si deve mostrare aperta al territorio e al pubblico finale, per far capire come sta lavorando. Per far ciò occorre anche essere convincenti rispetto ai professionisti, e da qui l’invito agli chef, artigiani, produttori di vino. Oggi sono qui il gelatiere,  il fornaio, lo chef, sono tutti personaggi che decidono di investire parte del loro tempo per far conoscere al pubblico finale, ma anche come esempio per i ragazzi. Quindi l’iniziativa ha la doppia funzione di educare i ragazzi, ed educare anche le persone a capire che questa realtà formativa esiste”.

Non è la prima volta che il “Chini” organizza questo evento. “Ne abbiamo fatto – specifica il prof Romanelli – uno sperimentale l’anno scorso, questa è la seconda iniziativa dell’anno in corso. Abbiamo iniziato a Novembre, e se tutto va bene vorremmo chiudere anche a fine anno scolastico, con un buffet, come festa d’estate”

E per gli allievi è una bella esperienza. “Sì – conclude il professore -, qui i ragazzi trovano le motivazioni giuste. Quando ci sono iniziative come queste, nella quali vedono persone esterne, sperimentano nuove motivazioni e possono vivere un’emozione, credo che questo sia importante e faccia loro bene, perché quando andranno a lavorare devono sapere che tutto il loro lavoro ha di fronte un pubblico, che deve apprezzare quello che fanno.”

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 2 Marzo 2025

 

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