MONTIERI – Sabato 4 marzo a Boccheggiano nel Comune di Montieri, si è tenuta l’VIII edizione del concorso nazionale della “Farina di Castagne” che ha visto il Mugello ricevere svariati premi.
Come al solito è stato un evento molto partecipato e ben costruito. I temi toccati, la professionalità ed il livello dei numerosi relatori hanno contribuito a dare all’evento una veste sempre più scientifica ed innovativa al settore castanicolo.
Tra le 65 farine esaminate dalla commissione molte provenivano dalla nostra area mugellana, dove la produzione di questo straordinario prodotto sta aumentando sempre di più anno dopo anno. Quest’ultimo dato chiaramente in controtendenza rispetto a molte altre produzioni tradizionali purtroppo, conferma che la nostra zona castanicola non solo è molto dinamica ma anche aperta a nuove tecnologie e processi di produzione.
Il concorso dallo scorso anno non redige più una classifica delle migliori farine d’Italia ma estrae dal totale dei partecipanti due raggruppamenti, uno di quelle meritevoli di selezione ed uno di quelle menzionate. Ecco le aziende agricole mugellane premiate:
Pugi Alessandra, San Godenzo
Az Agr Lamaj Fisnik San Godenzo
Pecchioli Lisanna di Peruzzi Francesco Scarperia e San Piero
Cagnani Mario San Godenzo
Pattonelli Paolo San Godenzo
Bertaccini Giampiero Palazzuolo sul Senio
L’albero Buono di Rho Sven Erik Vicchio
tra la farine menzionate
Collacchioni Daniele San Godenzo
La castellina di Piani Emanuele e Rinaldi Linda San Godenzo
Santini Stefano Borgo San Lorenzo
“A nome del Consorzio del Marrone del Mugello IGP – dichiara il presidente Emanuele Piani – esprimo piena soddisfazione di questi risultati, la nostra area castanicola conferma la sua grande vocazione qualitativa e contribuisce a mantenere viva la cultura di questa straordinaria pianta che è il castagno. Ci tengo a ringraziare l’Associazione Castagna Alta Maremma, il comune di Montieri e tutti gli organizzatori di questa manifestazione che da anni riesce a dare risalto ai nostri produttori e ad aggiungere lustro a questo ‘nostro’ prodotto. Come Consorzio di promozione e tutela del Marrone del Mugello IGP abbiamo fatto tanta strada, siamo sicuramente un esempio di buona gestione per molte altre zone di produzione d’Italia, ma non dobbiamo correre il rischio di sentirci “arrivati”. C’è ancora molto da fare, aumentare la base associativa per aiutare a ‘crescere’ ancora tanti produttori, raggiungere sempre più competenza per tutelare il Marrone del Mugello IGP dal continuo arrivo di prodotti di dubbia provenienza e in ultimo dobbiamo trovare la forza di promuovere e pubblicizzare maggiormente il marchio IGP come sigillo per eccellenza di ‘patto’ con il consumatore. In questa direzione, grazie anche alla collaborazione della Regione Toscana e delle amministrazioni comunali, stiamo realizzando diverse progettualità per rilanciare nuovi investimenti e nuove opportunità per il settore, mi auguro che i produttori riescano a capirne l’importanza. La castanicoltura grazie al reddito che ancora produce riesce a mantenere un forte presidio della montagna e risulta molto attrattiva verso nuove generazioni di castanicoltori. Ma la reale ricchezza per l’intero territorio italiano è molto altro, l’appennino rappresenta la spina dorsale della penisola, ed il castagno che è presente dalle alpi alla Sicilia forma un complesso ecosistema ricco di biodiversità e di bellezza. I nostri crinali appenninici sono un esempio di paesaggio unico ed irripetibile, si è costituito ed evoluto attraverso circa 4-5 secoli di storia dove la mano dell’uomo che lo ha accompagnato è stata sicuramente una mano “buona”. Un patrimonio vegetale indiscutibile e senza eguali, che ogni anno attira migliaia di visitatori, per la maggior parte attratti anche solo dall’idea di poter camminare e contemplare sotto le grandi chiome la straordinarietà di questi esseri viventi plurisecolari. Il castagno ha superato nei secoli innumerevoli malattie e l’arrivo di nuovi parassiti, in ultimo sta contrastando e mitigando i mutamenti climatici. A noi tutti, produttori, amministratori, ricercatori, consumatori e cittadini compete di fare la nostra parte, continuare ad agire con la mano ‘buona’, sperando di riuscire a salvaguardare e tramandare alle nuove generazioni questo patrimonio. In questo abbiamo un alleato fidato su cui contare, perché il Castagno, la sua parte la farà sicuramente”.
COMPLIMENTI !!!