MUGELLO – Il primo dicembre a Palazzo del Pegaso nella sala Giovanni Spadolini a Firenze, si è svolta la presentazione di “Osterie d’Italia 2023”. Dopo i saluti di Antonio Mazzeo, Presidente del Consiglio regionale della Toscana, e Marco Landi, Portavoce dell’Opposizione che hanno sottolineato l’importanza di una guida come quella di Slow Food Italia per la valorizzazione dei locali e dei territori in cui si trovano, Gian Marco Mazzanti e Francesco Ranzani, referenti per la Toscana della guida, hanno raccontato cos’è “Osterie d’Italia”.

Non una “guida” ma un “sussidiario del mangiarbere all’italiana” come recita il sottotitolo e, sottolinea Mazzanti, uno strumento per imparare a conoscere e riconoscere il valore dell’impegno degli osti e dei cuochi nella cucina italiana.
Nell’edizione 2023 sono state introdotte modifiche sostanziali per offrire una visione più ampia e dettagliata dell’identità dell’osteria. Il bere bene è non solo riferito ai vini ma anche a cocktail, distillati, oltre che a succhi e infusi. Si aggiungono poi i simboli dedicati al pane e all’olio extravergine che dovrà essere di qualità anche nelle cucine.

Sono state inserite un totale di 139 nuove osterie, molte di queste nate da poco e aperte da giovani che, dopo aver vissuto esperienze all’estero, sono tornati in Italia con nuove idee ma con lo spirito che caratterizza da sempre un’osteria secondo Slow Food, quello che i curatori della guida percepiscono durante le visite, l’accoglienza appena entrano, la sinergia tra ristoratori e produttori, dove ospite e territorio sono al centro. I curatori, che sono soci Slow Food, non fanno questo per mestiere ma sono spinti dalla passione per il cibo, visitano i locali, segnalati da altri soci per verificare non solo menù e piatti ma anche lo spirito e l’atmosfera che si respirano una volta varcata la soglia.

Una raccolta insomma dei locali che meglio raccontano i territori e la diversità della cucina italiana, che rispettano la filiera in cui tutti dovranno essere giustamente retribuiti, dove insomma si può coniugare il pensiero cardine di Slow Food: Buono, Pulito e Giusto.

La nostra regione è la più rappresentata sia per le osterie sia per i locali insigniti della chiocciola, ben 27.

Tra le 136 presenti nelle pagine dedicate alla Toscana, per il Mugello si aggiungono alle tre già inserite, “La Bottega del Cornocchio” di Barberino di Mugello, “Il Camino” di Marradi e “La Bottega dei Portici” di Palazzuolo sul Senio, i due locali “Trattoria da Alberto” di Montecarelli a Barberino di Mugello e “Antica Porta di Levante” di Vicchio. Proprio per festeggiare questo doppio ingresso Alberto Gianassi ha ospitato nella sua cucina Cristian Borchi per una cena a quattro mani, molto partecipata e apprezzata. Nel cortile di Palazzo del Pegaso alcune delle osterie toscane insignite della chiocciola, hanno proposto alcuni dei classici piatti dei loro menù, sempre caratterizzati dall’utilizzo di prodotti del territorio e dal prezzo giusto.

Ancora nessuna chiocciola per le nostre osterie ma la grande passione per le tradizioni e il sempre più crescente utilizzo di prodotti di aziende mugellane, ci auguriamo possano essere premiate ben presto con il simbolo a noi caro.

Chiara Ciccotelli

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 5 dicembre 2022

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