BORGO SAN LORENZO – Tra le aziende agricole e fattorie che forniscono a Caf la carne dei propri allevamenti c’è anche ‘Le querce dei Chiari’, fondata negli anni 70 da Mario Chiari, imprenditore mugellano e grande appassionato di animali e di allevamento scomparso di recente (articolo qui).

L’azienda, oggi è gestita con la stessa passione dalla figlia Stefania, che ci parla della sua attività:

“Ci troviamo in località Collina, poco fuori da Borgo San Lorenzo in direzione Ronta. Alleviamo – spiega – vacche di razza Limousine e Chianina che vengono conferite alla Caf. Mio padre è stato tra i primi soci della Caf, nei primi anni Settanta. Io lo ricordo sempre in mezzo agli animali. Bovini, certo, da tanti anni, ma non solo”.

Ci parli della vostra azienda oggi, quante persone ci lavorano?

“Io mi occupo della gestione, poi ci sono due operai. Abbiamo 60 capi in totale tra vacche, tori e vitelli. Seguiamo infatti la linea vacca – vitello, che significa che gli animali vengono concepiti, partoriti e allevati in azienda”.

Siete stati tra i primi ad allevare Chianine in Mugello? 

“Sì, abbiamo introdotto nella zona e in Caf anche questa razza che, come ci confermano gli addetti alla macelleria, dà una buonissima risposta in termini di produzione e qualità della carne”

Qualche anno fa, invece, allevare Chianina in Mugello era una cosa insolita, giusto?

“In Mugello gli allevamenti più grandi sono di razza limousine. Di altre razze come la Chianina o la Calvana, c’è qualche capo ma non riescono a sostenere la domanda Caf, è come una nicchia”.

Per quanto riguarda la Chianina siete quindi tra i principali fornitori di Caf?

“Sicuramente siamo stati i primi, anche se adesso lo stanno facendo anche altri allevamenti. All’inizio mio padre ne aveva qualche centinaio di capi, con i pascoli al Giogo. Era veramente un amante degli animali”

Come alimentate i vostri animali?

“Sia la Limousine che la Chianina vengono alimentate a mais, orzo e fieno; quest’ultimo quasi interamente prodotto da noi. Inoltre crediamo molto nella medicina omeopatica e cerchiamo di curare, fin dove possibile, con questo metodo. Nel nostro allevamento i vitelli vengono svezzati a sei mesi, anche oltre. In questo modo rimangono molto tempo sotto le madri, e si tratta di uno svezzamento naturale. Questa, in generale, è una caratteristica di gran parte degli allevatori del Mugello, per cercare di fare un allevamento più sostenibile”.

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello –  Luglio 2024

 

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