PALAZZUOLO SUL SENIO – Non c’è un periodo dell’anno che non si presti a una buona frittura: il profumo dell’olio caldo, lo sfrigolio in padella, la soddisfazione di un dolcetto dorato e spolverato di zucchero.
Eppure, per i Topini di Palazzuolo sul Senio, il momento perfetto arriva tra ottobre e novembre, quando i boschi dell’Alto Mugello regalano i loro frutti migliori: i marroni.

È in questo periodo che nelle cucine del paese si accendono i fuochi e si riaccendono i ricordi. I Topini non sono solo dolcetti fritti: sono piccoli scrigni di memoria, un impasto semplice e affettuoso a base di marroni lessati, custodito tra pieghe di pasta e trasformato in un boccone profumato e croccante.

La ricetta che vi racconto oggi mi è stata donata da Valeria dell’associazione OP92, realtà che da anni anima la vita di Palazzuolo con eventi e iniziative legate alla tradizione e non solo.
Secondo Valeria, il nome curioso di questo dolce deriva proprio dalla sua forma: durante la preparazione, il ripieno di marroni viene posto al centro del quadratino di pasta; un angolo viene ripiegato sopra, gli altri due ai lati si chiudono a coprire la farcia, lasciando una parte inferiore che si allunga come una piccola coda.
Il corpicino del topino, le sue orecchiette e la coda – spiega Valeria – prendono vita nella padella, quando la pasta si gonfia e la frittura le dà la forma di un minuscolo animaletto dorato.”

Come in ogni ricetta di tradizione, anche per i Topini non esiste un’unica versione.
C’è chi preferisce aggiungere cacao amaro, chi invece un tocco di cacao dolce per esaltare la morbidezza del marrone; c’è chi usa Alchermes profumato, Rum per dolci, chi opta per una spolverata di zucchero semplice.
È come per il cappelletto” – racconta ancora Valeria – “ogni casa ha la sua ricetta. Se passi nella casa accanto, scopri che lo fanno già in modo diverso”.

E forse è proprio questa la magia dei Topini di Palazzuolo: un dolce che si adatta al gusto di chi lo prepara, ma che resta sempre fedele alla sua origine – quella di un paese che ama la festa dell’autunno, i marroni del suo territorio e il piacere di stare insieme attorno al fuoco.

Quando li assaggiate, caldi di frittura e profumati d’Alchermes, immaginate la scena: una padella di ferro con olio caldo che sfrigola, un camino acceso, e la voce di chi, come Valeria, racconta storie antiche davanti a un vassoio di dolcetti.
I Topini di Palazzuolo non sono solo un dolce: sono un gesto d’amore per la propria terra, una piccola delizia che racchiude l’autunno in un morso.

Ingredienti per l’impasto

  • Farina “00” gr. 500
  • Uova n.2
  • Burro temperatura ambiente gr. 25
  • Zucchero semolato gr. 75
  • Lievito chimico per dolci gr. 16
  • Vermouth gr. 100
  • Scorza grattugiata di ½ limone
  • Sale un pizzico

Per il ripieno ai marroni

  • Marroni lessati e pelati gr.500
  • Zucchero semolato gr. 30
  • Cacao dolce gr. 5
  • Cacao amaro gr. 10
  • Alchermes gr. 20
  • Rum per dolci gr. 15

Per friggere e servire

  • Olio di semi  di girasole per friggere
  • Zucchero a velo per decorare

Procedimento 

Su una spianatoia, disponete la farina a fontana setacciata insieme al lievito e unite al centro le uova, il burro, lo zucchero, la scorza di limone, il Vermut e un pizzico di sale.
Impastate fino a ottenere un composto morbido ed elastico.
Copritelo con la pellicola  e lasciatelo riposare per circa 30 minuti.
Passate i marroni lessati con il passaverdura fino a ottenere una crema.
Aggiungete le due tipologie di cacao, lo zucchero, l’Alchermes, il Rum.
Stendete l’impasto in una sfoglia sottile e tagliatela in quadrati.
Mettete una piccola noce di ripieno al centro di ciascun quadratino.
Ripiegate un angolo verso il centro, poi i due laterali e infine chiudete la parte inferiore a ventaglio: la forma ricorderà un piccolo topino, con il corpicino, le orecchiette e la coda.
Scaldate abbondante olio in una padella di ferro.
Friggete pochi pezzi alla volta finché non diventano dorati su entrambi i lati.
Scolateli su carta assorbente.
Spolverate i Topini con zucchero a velo.
Serviteli caldi o tiepidi.


Patrizia Carpini vive a Barberino di Mugello e si occupa da anni di cucina. Dopo essersi formata con i più grandi cuochi e pasticceri di Italia da qualche anno organizza anche corsi di cucina nel Mugello.

Da qualche tempo Patrizia ha aperto anche un blog, una ricca raccolta di ricette e curiosità che vale veramente la pena “sfogliare”.

Inoltre, Patrizia ha pubblicato un libro di ricette: “La cucina di casa. Un viaggio nelle tradizioni culinarie del Mugello” in vendita nelle librerie ed edicole del territorio. Ecco dove trovarlo 

Patrizia Carpini Cooking Experience
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello –8 novembre 2025

Author: Andrea Pelosi

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