SCARPERIA E SAN PIERO – Giovedì 9 novembre, nel primo anniversario dell’attività di “The Lodge Farm”, lo spazio d’incontro e di degustazione creato dalla Storica Fattoria del Palagiaccio, a Senni (Scarperia e San Piero) la protagonista della serata sarà la bistecca. E non poteva essere altrimenti.

“Vogliamo continuare a valorizzare i prodotti del Mugello – spiega Carlo Bolli -. Non solo i nostri latticini ma anche le nostre carni. Durante la serata proporremo tre tipi di bistecca, tre tipologie di carne con frollature differenti. Verremo al tavolo a spiegarle, e poi ognuno sceglierà come preferisce. Sono carni di animali tutti nati e allevati qui, in Mugello. Ed è cosa rara, perché gli animali nati e cresciuti nel territorio sono sempre meno”.

Gli eventi del “The Lodge Farm” al Palagiaccio dedicati alle carni propongono un’esperienza di gusto davvero speciale: in tavola arrivano carni “dry-aged”, con lunghe frollature, fra i 30 e i 45 giorni, che danno alla bistecca maggiore tenerezza e un sapore ben definito. Provare per credere.

Non ci saranno solo le carni: la serata prevede infatti tre menù alla carta, a taglieri, antipasti, carni e dolci e una carta dei vini che evidenzia soprattutto le cantine locali, sempre all’insegna del Mugello, e del “chilometro zero”.

E non mancherà neppure un brindisi di benvenuto, per ricordare il primo anniversario del “The Lodge”, una struttura nata accanto al punto vendita del Palagiaccio dalla ristrutturazione, stile baita in legno, di una vecchia loggia di fattoria – da qui il nome “lodge”-.

Infine, è già in calendario un altro appuntamento con le bistecche del Palagiaccio: giovedì 23 novembre si replicherà con una nuova serata dedicata alle carni tenere e saporite del Mugello.

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 6 Novembre 2023

1 commento
  1. Daniele Baldoni
    Daniele Baldoni dice:

    Bravi. Bravissimi.Fate bene ad usare e valorizzare la carne di produzione italiana.
    Anzi locale. Da qualche anno in tantissimi locali, persino in qualche pizzeria, campeggiano frigoriferi trasparenti a vista che mostrano piccoli tranci di carne scura e ossidata ma con nomi altisonanti come Prussiana, Black Angus e via dicendo.
    Nei ristoranti di carne poi, tranne uno vicino a noi e dove si mangia da Dio, è un delirio di carni provenienti (?) da remoti angoli del mondo dove la bistecca non sanno neppure cosa sia.
    Ma la bistecca, perdinci, non è nata in nessun posto tranne che in Toscana.
    E poi la carne, oltre che esporla, va anche saputa cuocere.
    Spero che questa ubriacatura, simile a quella delle pizze gourmet e dei grani antichi, ma più grave, passi e la gente recuperi il senno.

    Rispondi

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *